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Anig e Geo HP: “Il Governo dimentica le rinnovabili termiche”

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Il settore della geotermia a bassa entalpia e pompe di calore chiede il riequilibrio degli incentivi troppo sbilanciati sulle rinnovabili elettriche

Fonte: Casa&Clima.com

Autore: Casa&Clima.com

Gli obiettivi del governo e le premesse delle bozze circolanti, lasciavano ben sperare che i nuovi decreti deviassero un briciolo di risorse (ed attenzione) dalle ‘rinnovabili elettriche’ a quelle ‘termiche’ e tra queste, quelle basate sulla pompa di calore. Invece ancora soldi al fotovoltaico ed alle rinnovabili elettriche e nulla (nel senso di zero) alla Geotermia ed alla pompe di calore in genere”.

Con un comunicato stampa, il Consorzio Italiano per Geotermia HP e l’Associazione Nazionale Impianti Geotermia Heat Pump (ANIG HP), chiedono al Governo maggiore attenzione verso le rinnovabili termiche. Finora, infatti, i ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente hanno presentato solo i due decreti sulle rinnovabili elettriche (Quinto conto energia per il fotovoltaico e decreto sulle rinnovabili elettriche non fotovoltaiche), mentre non c’è ancora traccia degli attesi decreti sulle rinnovabili termiche, attuativi del decreto legislativo n. 28/2011 (Decreto Rinnovabili).

Il D. Lgs. n. 28/2011

Questo decreto, varato nel marzo del 2011, ha introdotto obblighi importanti per tutti i nuovi edifici per i quali verranno richiesti titoli edilizi dopo il 31 maggio 2012 (Art. 11 comma 1- Allegato 3), obblighi che in gran parte saranno perseguiti e sono perseguibili con installazione di pompe di calore.

Lo stesso decreto, all’art. 28 comma 1 lettera a), annunciava l’emissione di incentivi economici (tanto maggiori quanto più efficienti) per coloro che avessero implementato impianti a pompa di calore suddivisi in idrotermici, aerotermici e geotermici.

Tutto questo – denunciano GEO HP e ANIG HP – sembra essere stato finora dimenticato, come sono dimenticate le norme ed i provvedimenti autorizzativi previsti dal D.Lgs. 28/2011 che darebbero finalmente le regole del gioco a questo settore emergente”.

I benefici della geotermia a bassa entalpia

La geotermia a bassa entalpia (con pompa di calore), ricordano, “non produce elettricità, non si presta a speculazioni: ‘solamente’ consente di ridurre l’impronta di CO2 del 50%, le emissioni locali del 100% e di migliorare l’ambiente di tutti noi. La geotermia è la tecnologia rinnovabile che detiene la più grande percentuale di manodopera sul costo totale di installazione ed è la tecnologie che utilizza di gran lunga più di tutte le altre, apparecchiature Made in Italy. La geotermia a pompa di calore è in linea con tutti gli obbiettivi, è stata dichiarata e riconosciuta fonte rinnovabile dall’Europa ma continua ad essere dimenticata dal legislatore.

Non possiamo credere che tecnici competenti e preparati a capo di importanti dicasteri tardino ancora ad equilibrare le politiche incentivanti per dare il giusto spazio alle rinnovabili termiche ed in particolare alle pompe di calore geotermiche, riconosciute ovunque come il sistema di climatizzazione a maggiore efficienza energetica e sostenibilità ambientale.

Il consorzio GEOHP – conclude il comunicato – è costantemente attivo nella divulgazione della tecnologia degli impianti geotermici a pompa di calore ed è disponibile a confronti e consultazioni”.