Mantenere gli incentivi alle rinnovabili, adeguandoli al livello europeo e mantenere le detrazioni del 55% (previste dal decreto Bersani) per i privati cittadini che investono sull’efficienza energetica dei propri immobili.
Sono i due assi portanti della richiesta relativa al settore delle rinnovabili che il presidente Enrico Rossi ha rivolto oggi, affiancato da Ermete Realacci, responsabile Pd per la Green Economy e dall’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, al ministro per lo sviluppo economico e le infrastrutture Corrado Passera, e al presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani.
“Sarebbe disastroso tornare indietro – ha esordito il presidente Rossi – Per questo chiediamo al governo di essere coerente, di stabilizzare gli incentivi sul livello europeo e di confermare le detrazioni per l’efficienza energetica. L’Europa chiede che entro il 2020 arrivi al 20% sui consumi energetici la produzione di energia da fonti rinnovabili e venga ridotta del 20% l’emissione di anidride carbonica. Il sostegno alle rinnovabili è quindi indispensabile per il raggiungimento dell’obiettivo previsto per la Toscana dal decreto nazionale del Burden Sharing, che di fatto ci impone entro il 2020 il raddoppio dell’attuale produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. Se non lo centriamo saremo penalizzati e dovremo pagare di più, visto che scatta un meccanismo sanzionatorio”.
“Parallelamente – insiste Rossi – vanno mantenute anche le detrazioni previste dal cosiddetto decreto Bersani, che ha dato uno slancio forte all’aumento dell’efficienza energetica degli edifici e a un intero settore produttivo”.
“Non solo – ha aggiunto il presidente – cancellare o ridurre in maniera consistente questi incentivi, come sembrerebbe dalla lettura di alcune bozze del decreto, sarebbe disastroso per le conseguenze sia ambientali che economiche. Non si può azzoppare uno dei motori della green economy che in Toscana, con le sue 26mila imprese, ha fatto registrare una significativa crescita. Tagliare gli incentivi o anche solo mantenere questo clima di incertezza sulle prospettive del settore, significa condannare alla paralisi anche questa attività economica”.
“E poi non tiene l’idea – ha aggiunto Rossi – che le rinnovabili costino di più. Si fanno molti sconti alle energie fossili. Nel conto dei costi energetici andrebbero peraltro considerate altre due voci: quella dei danni da cambiamenti climatici provocati dall’effetto serra (le alluvioni dell’anno scorso conseguenza delle modifiche al clima ci sono costate ben 120 milioni di euro), e quella delle malattie da inquinamento a carico del Servizio sanitario regionale. Investire sulle rinnovabili, che vuol dire anche puntare a un nuovo modello di sviluppo e a una migliore qualità della vita, serve ad abbattere questi costi che ricadono sulla collettività e sulle nostre bollette. La Regione Toscana si batterà per questi obiettivi, coinvolgendo anche la Conferenza delle Regioni”.
“In base al decreto del Burden Sharing e dell’obiettivo assegnato alla Toscana del 16,5% – è intervenuta l’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini – dobbiamo più che raddoppiare entro il 2020 la produzione attuale di energia elettrica e termica da fonte rinnovabile, altrimenti scatteranno sanzioni salate. Oltre all’aumento dell’efficienza energetica, i settori chiave su cui investire sono per la Toscana soprattutto due: la filiera del legno e della produzione di calore, con le biomasse di cui la nostra Regione abbonda, e la geotermia a media entalpia. In questo ambito, con la liberalizzazione prevista dal DL 22 ci sono pervenute ben 50 richieste per permessi di ricerca”.
L’assessore Bramerini ha insistito anche sulla necessità di maggiore chiarezza/stabilità nel settore delle rinnovabili, senza cambiare in corso d’opera le regole del gioco. “Non si può assistere ogni anno ai cambiamenti in materia di incentivi, che sono destabilizzanti per le imprese che intendono investire. Occorre invece dare certezze sia agli investitori che ai produttori di questo settore economico che può recuperare un forte gap e sviluppare grandi potenzialità”. E in tema di certezze Bramerini ha citato, dopo la legge regionale sulle aree idonee al fotovoltaico, le linee guida per la localizzazione degli impianti a biomasse e eolici, a cui la giunta regionale sta lavorando.