Un polo delle rinnovabili da quasi un miliardo di euro, nella Valle dell’Arno. È questo il traguardo che potrebbe essere tagliato negli anni a venire, sommando agli oltre 500 milioni di euro che già oggi fattura il gigante Power One, il potenziale di sviluppo di quello che punta a diventare un vero e proprio distretto delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. È quanto si può leggere tra le righe del piano di sviluppo messo in campo dal Consorzio TerraNuova, nato dall’iniziativa di un gruppo di aziende che operano accanto al polo di attrazione rappresentato dalla multinazionale americana. Un nome che identifica il comune di Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, dove hanno sede gli stabilimenti di produzione.
«Tutto nasce dalla volontà di questo gruppo di imprese di crescere – spiega Luciano Raviola, consigliere delegato del Consorzio, nonché direttore operativo di Power One – senza dover rinunciare alla propria identità e autonomia aziendale. Ogni azienda ha mantenuto il proprio stabilimento produttivo, otto in Valdarno e due nel vicino Casentino, affidando al Consorzio la mission di creare opportunità di sviluppo. La peculiarità è che il nostro statuto non prevede dividenti. Tutti gli utili vengono rienvestiti nell’attività industriale».
A due anni dalla nascita, il Consorzio Terranuova ha già aperto due stabilimenti produttivi, assumendo 240 nuovi addetti, che si vanno a sommare ai 360 dipendenti che già lavoravano all’interno delle 10 aziende consorziate. Il fatturato 2011 sfiora i 40 milioni di euro, ma la proiezione 2012 è in sensibile crescita, tanto che il piano quinquennale varato punta verso quota 200 milioni, con altre 300 assunzioni programmate. Al momento il 90% della produzione è conseguente a commesse provenienti da Power One Italia, la società, di proprietà della omonima multinazionale americana, protagonista di una crescita boom nel biennio 2009-2011, che ha portato il fatturato da 80 a oltre 500 milioni di euro, grazie alla produzione di inverter per i pannelli fotovoltaici e per le rinnovabili in genere. In un solo anno, dal 2009 al 2010, Power One ha raddoppiato i propri dipendenti, che oggi sono più di 800. Numeri che collocano l’azienda valdarnese tra i maggiori player internazionali dell’elettronica a servizio delle energie rinnovabili, con una quota pari al 35% del mercato nazionale e al 15% di quello mondiale. «In questo momento – aggiunge Raviola dal Brasile, dove si trova in missione con il ministro Clini, assieme ai rappresentanti di altre nove aziende italiane – dopo la crescita esponenziale, Power One attraversa un periodo di assestamento, con fatturato stabile. Il settore ha grandi potenziali di sviluppo, auguriamoci solo che le notizie che stanno circolando in questi giorni non abbiamo l’effetto di frenare la macchina degli investimenti».
A due anni dalla nascita, il Consorzio Terranuova ha già aperto due stabilimenti produttivi, assumendo 240 nuovi addetti, che si vanno a sommare ai 360 dipendenti che già lavoravano all’interno delle 10 aziende consorziate. Il fatturato 2011 sfiora i 40 milioni di euro, ma la proiezione 2012 è in sensibile crescita, tanto che il piano quinquennale varato punta verso quota 200 milioni, con altre 300 assunzioni programmate. Al momento il 90% della produzione è conseguente a commesse provenienti da Power One Italia, la società, di proprietà della omonima multinazionale americana, protagonista di una crescita boom nel biennio 2009-2011, che ha portato il fatturato da 80 a oltre 500 milioni di euro, grazie alla produzione di inverter per i pannelli fotovoltaici e per le rinnovabili in genere. In un solo anno, dal 2009 al 2010, Power One ha raddoppiato i propri dipendenti, che oggi sono più di 800. Numeri che collocano l’azienda valdarnese tra i maggiori player internazionali dell’elettronica a servizio delle energie rinnovabili, con una quota pari al 35% del mercato nazionale e al 15% di quello mondiale. «In questo momento – aggiunge Raviola dal Brasile, dove si trova in missione con il ministro Clini, assieme ai rappresentanti di altre nove aziende italiane – dopo la crescita esponenziale, Power One attraversa un periodo di assestamento, con fatturato stabile. Il settore ha grandi potenziali di sviluppo, auguriamoci solo che le notizie che stanno circolando in questi giorni non abbiamo l’effetto di frenare la macchina degli investimenti».
Grazie alla costituzione del Consorzio Terranuova, le 10 aziende, ognuna produttrice di componentistica di vario genere, hanno completato la filiera produttiva, moltiplicando il fatturato delle singole aziende. Un esempio è il caso della Cioncolini, l’azienda che fa capo al presidente del Consorzio Daniele Cioncolini. Dai 5 milioni di fatturato del 2009, l’azienda è passata a 10 milioni nel 2011 e nel 2012 conta di arrivare a 15. «Per sviluppare la capacità produttiva del Consorzio – sottolinea Daniele Cioncolini – abbiamo da poco attivato un centro di ricerca nel quale, a regime, lavoreranno 20 addetti. In più stiamo preparandoci ad allargare la compagine consortile, accogliendo altre aziende, di varie regioni italiane. Gli stabilimenti produttivi resteranno in Valdarno, ma vogliamo aprire a tutte le realtà che possono portare know-how e valore aggiunto alle nostre produzioni».