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Il 29% dei progetti dei Comuni riguardano le energie rinnovabili

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Il 29% dei progetti presentati dai Comuni italiani e ammessi al finanziamento nell’ambito dei Programmi operativi Fesr nel periodo 2007-2013 riguarda le fonti energetiche rinnovabili. Il dato emerge dal secondo “Rapporto sulla dimensione territoriale nel Quadro strategico nazionale 2007-2013”, pubblicato dalla Fondazione Ifel-Anci.

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Il Rapporto, realizzato dalla Fondazione Ifel-Anci, analizza l’utilizzo delle risorse comunitarie da parte dei Comuni, sulla base degli elenchi dei beneficiari dei Po Fesr per l’obiettivo “Competitività regionale e occupazione” e per l’obiettivo “convergenza” relativi al ciclo di programmazione 2007-2013 delle 19 regioni e delle 2 Province Autonome di Trento e Bolzano.

Dall’analisi emerge che oltre un quarto (29%) dei progetti presentati dai comuni e ammessi al finanziamento nell’ambito dei Programmi operativi Fesr regionali del periodo considerato ha come obiettivo l’efficientamento energetico degli edifici e la promozione delle energie rinnovabili.

Un dato certamente positivo. Meno positivo il fatto che però questi progetti assorbono solo il 6,3% del contributo pubblico conferito.

I due quinti (39,5%) delle risorse pubbliche assegnate invece –come si legge nel rapporto- sono impiegate per la riqualificazione di aree urbane, commerciali ed industriali (che però rappresentano poco meno di un quinto del totale,19%). Da segnalare progetti finanziati nell’ambito della politica “Reti e collegamenti per la mobilità” : questi pur rappresentando solo il 3,8% dei progetti finanziati assorbono un quarto delle risorse pubbliche assegnate dai Po regionali Fesr 2007-2013, indice dell’elevato costo unitario medio, situazione quindi diametralmente opposta a quella rilevata per i progetti per l’efficienza energetica e la promozione delle energie rinnovabili”.

Dal rapporto emerge anche un’estrema frammentazione della distribuzione delle risorse comunitarie: il 43,5% dei progetti si avvale, infatti, di un importo inferiore ai 150mila euro. Dei 5.244 progetti finanziati ai comuni con le risorse dei PO regionali, soltanto 74 superano i 5 milioni di euro, pari all’1,4% dei progetti.

Rispetto alla precedente rilevazione del 2011, tra l’altro, il numero di progetti più piccoli è aumentato: quelli fino a 150mila euro, infatti, sono passati dal 43,9% al 51,6%.

La numerosità di questi, poi risulta inversamente proporzionale alla popolosità dei comuni beneficiari.

Si passa infatti dal 69,4% di interventi nei comuni fino a 2.000 abitanti, per giungere infine al 20,0% nei comuni con almeno 250.000 residenti. Gli interventi di dimensione economica maggiore, con oltre 10 milioni ciascuno, si concentrano nei comuni con più di 20mila cittadini.

Anche per quanto riguarda nello specifico i progetti che rientrano nei piani di efficienza energetica e sviluppo delle energie rinnovabili, la taglia è mediamente contenuta: si tratta per lo più di operazioni riguardanti la pubblica illuminazione urbana e l’applicazione di pannelli fotovoltaici in edifici pubblici. Il 75% di questi non supera i 150 mila euro, percentuale che sale al 97,1% se si considerano gli interventi fino a 500 mila euro.

Sono soltanto 9 i progetti con un costo impegnato maggiore e che complessivamente raggiungono circa 23 milioni di euro.

Anche i progetti di sostenibilità ambientale e salvaguardia del territorio sono mediamente di piccole dimensioni: l’80,2% è al di sotto dei 500 mila euro ed il progetto a cui è stato assegnato finora l’importo più elevato vede come beneficiario il Comune di Salerno, per circa 25 milioni di euro.

Quello che risulta in crescita dai dati del rapporto è la percentuale delle risorse impegnate e il livello dei pagamenti: su un totale di 30 miliardi e mezzo di euro, tra dicembre 2010 e dicembre 2011 la percentuale di impegni sul totale del contributo previsto è più che raddoppiata, passando dal 20,33% al 46,75%; riguardo ai pagamenti, nello stesso lasso di tempo, l’incidenza dei pagamenti sul contributo totale è passata dal 10,50% al 19,44.

I principali beneficiari di queste risorse risultano i privati che ne intercettano il 40%, sia nelle Regioni Competitività che in quelle Convergenza. Si tratta soprattutto di imprese, consorzi privati e cooperative. Seguono i Comuni (23,3%) Regioni (18,9%), e, a grande distanza, gli altri enti pubblici e organismi di categoria (10,7%).

Per interventi presentati dalle Province sono state impegnate il 4% delle risorse, mentre solo l’1,9% è andato a iniziative presentate da scuole, università ed istituti di ricerca pubblici. In particolare, solo in tre casi le risorse impegnate per i Comuni sono superiori a quelle rilevate per gli operatori privati: Campania (36,1% contro 16,3%), Basilicata (22,9% contro 22%) e Calabria (36,1% contro 19,6%).