Starace: «La geotermia è nata a Larderello più di un secolo fa e Larderello è il polo produttivo geotermico più antico del mondo perché la nostra inventiva e la nostra capacità ne hanno preservato le caratteristiche geofisiche. Un esempio di sostenibilità nel tempo»
Da una settimana, ormai, nel buio della notte la geotermia in Toscana veste il tricolore come segno di tenacia e di speranza di fronte alla pandemia da coronavirus Sars-Cov-2 che sta mettendo a dura prova tutto il mondo e il nostro Paese in particolare: ogni sera le torri di raffreddamento delle centrali geotermiche di Larderello e di Castelnuovo Val di Cecina si illuminano coi colori della bandiera italiana.
Un rituale che si ripeterà ogni notte per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19.
«Come avvenuto per molti altri edifici nel mondo e sedi istituzionali italiane, anche il gruppo Enel illuminando con il tricolore impianti che producono un bene essenziale qual è l’energia elettrica – come spiega il gestore delle 34 centrali geotermoelettriche toscane – vuole rimarcare lo spirito di coesione con cui l’intera nazione sta lottando contro il coronavirus».
I refrigeranti delle centrali geotermiche, peraltro, già in passato sono stati protagonisti di “illuminazioni artistiche”: ultime in ordine di tempo nel 2017 le torri di Castelnuovo Val di Cecina in versione rosso fuoco, a simboleggiare il magma che nel “cuore caldo” della Toscana scalda il vapore, e nel 2018, in occasione dei 200 anni dell’avvio dell’industria geotermica che nel 1818 vide il suo inizio con l’attività per usi chimici, le torri di Larderello “impresse” con le costellazioni, a collegare idealmente nel segno dell’energia il cielo e le stelle con la superficie terrestre e con le profondità del sottosuolo.
«La geotermia è nata a Larderello più di un secolo fa e Larderello – sottolinea Francesco Starace, alla guida di Enel – è il polo produttivo geotermico più antico del mondo perché la nostra inventiva e la nostra capacità ne hanno preservato le caratteristiche geofisiche. Un esempio di sostenibilità nel tempo».
E proprio dalla geotermia, come dalle altre fonti rinnovabili, sarà necessario ripartire una volta superata l’emergenza sanitaria, in modo da impostare un modello di sviluppo che sia sostenibile: ovvero che, letteralmente, possa essere mantenuto nel tempo attraverso un rapporto meno conflittuale con la natura rispetto a quello che ci ha condotto (anche) alla pandemia da coronavirus in corso.