Dopo la lieve flessione registrata nel corso del 2019, il 2020 si è aperto con un +6,1% sul mese precedente
Nel suo ultimo rapporto mensile, Terna – la società che gestisce la rete elettrica nazionale – analizza i consumi di energia elettrica registrati in Italia durante il primo mese del 2020, registrando una crescita importante per quanto riguarda la geotermia: a gennaio «la produzione geotermica è in aumento (+6,1%) rispetto al mese precedente».
Sebbene il dato progressivo annuo sia in leggera flessione (-1,4%) rispetto all’anno precedente, questo significa che l’energia prodotta da fonte geotermica nel mese di gennaio 2020 nel nostro Paese – dove le centrali geotermoelettriche, come noto, sono attualmente concentrate tutte in Toscana – si attesta «a 489GWh, in aumento rispetto al mese precedente di 28GWh».
Si tratta di una sensibile inversione di rotta rispetto ai dati forniti da Terna nel precedente report, all’interno del quale veniva evidenziato un calo marcato nella produzione geotermoelettrica nel mese di dicembre 2019, quando dal calore del sottosuolo sono arrivati 461 GWh contro i 498 GWh di dicembre 2018 (-7,4%).
Il dato, però, non sorprende: come già dettagliato dall’ufficio stampa di Enel, da noi interpellato, a dicembre 2019 è stata avviata l’attività di manutenzione per la centrale di Valle Secolo a Larderello, ovvero il più grande impianto geotermico d’Europa con 120 MW di potenza istallata.
La minor produzione di questa centrale ha fatto registrare il calo relativo a dicembre, ma nel complesso dell’anno 2019 (proprio al netto di Valle Secolo e di altre manutenzioni più circoscritte) i dati relativi alla produzione geotermoelettrica sono praticamente in pari con il 2018.
E con l’inizio del 2020 sono tornati a crescere.
Questo in un contesto che vede gennaio 2020 segnato da un domanda di elettricità nazionale pari a 27,5 miliardi di kWh, in flessione del 4% rispetto allo stesso mese del 2019 (quando per inciso la temperatura media era inferiore di 1,7°C se confrontata con quella di inizio 2020); a livello territoriale la variazione tendenziale di gennaio 2020 è risultata ovunque negativa – -3,5% al nord, -4,7% al centro e -4,6% al sud –, e anche la produzione nazionale netta di elettricità (24,3 miliardi di kWh) è risultata in flessione (-6,6%) rispetto a gennaio 2019.