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Geotermia: MISE e Unione Geotermica Italiana a confronto sul FER2

La sottosegretaria Alessia Morani e la sua segreteria tecnica hanno ricevuto il Consiglio dell’UGI

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La sottosegretaria Alessia Morani e la sua segreteria tecnica hanno ricevuto il Consiglio dell’UGI


Siamo ormai alle porte di Febbraio, mese in cui – secondo le indicazioni arrivate dalla sottosegretaria al ministero dello Sviluppo Economico (MISE), Alessia Morani – è atteso il decreto che tornerà a incentivare la produzione di elettricità da geotermia, biomasse e biogas: il FER2.

Il Piano Integrato Energia e Clima (PNIEC) elaborato dal Governo, anticipa che saranno incentivati «fonti e tecnologie non considerate nel D.M. FER1, tra le quali saranno collocate geotermia convenzionale ma con limiti di emissione notevolmente ridotti e a emissioni nulle mediante impianti pilota a reiniezione totale», ma i vincoli previsti dal decreto ancora non sono noti e la loro definizione sarà tutt’altro che indifferente per permettere o meno il concreto sviluppo degli impianti geotermoelettrici sul territorio.

Su questo e altri importanti temi l’Unione Geotermica Italiana (UGI) si è dunque proposta al MISE come interlocutore tecnico scientifico per supportare le impegnative scelte di indirizzo in ambito geotermico: il quest’ottica il Consiglio di UGI è stato ricevuto dalla sottosegretaria Morani e dalla sua segreteria, in un incontro che dall’Unione dichiarano essersi svolto «in un clima di reale e fattiva collaborazione».

Per quanto riguarda nello specifico il FER2, la sottosegretaria Morani «ha rassicurato sull’interesse del MISE verso la geotermia e sulla necessità di procedere a assegnare incentivi», e al proposito dalla segreteria tecnica Luciano Barra «ha ribadito la ferma intenzione del ministero di incentivare tanto gli impianti a vapore o flash in grado di ridurre ulteriormente le emissioni in atmosfera con accorgimenti tecnici innovativi, quanto gli impianti a reiniezione totale».

Passando all’esame delle proposte UGI, Barra «ha affermato che il contingente richiesto per le tecnologie innovative (150 MW) è probabilmente troppo alto anche a causa del protrarsi delle procedure autorizzative per le quali le responsabilità sono da addebitarsi non solo alla difficoltà degli iter ma anche alla scarsa presenza degli sviluppatori sui territori.

Barra ha inoltre comunicato che «probabilmente la soglia per l’accesso all’incentivo riguarderà la potenza installata e non l’energia immessa in rete per incentivare l’efficienza di impianto».

Barra ha inoltre mostrato «grande interesse per la geotermia molto profonda augurandosi che proposte di ricerca possano essere avanzate e finanziate essendo consapevole che, per raggiungere gli obiettivi di sostituzione del parco energetico nazionale con energie rinnovabili, la geotermia dovrà dare un grande contributo».

L’innalzamento della soglia per l’accesso ai registri da 1 a 5 MW, non sembra invece una proposta da perseguire a livello nazionale (rimandando l’eventuale modifica a iniziative UE), mentre riguardo alle difficoltà autorizzative UGI ha fatto notare come sarebbe necessario procedere a semplificare gli iter per potenze inferiori al MW introducendo percorsi autorizzativi semplificati come tra l’altro già previsto per le altre fonti rinnovabili con la PAS: una proposta «accolta favorevolmente», con il MISE che si è dimostrato interessato a verificare e procedere in tal senso.

Guardando ai prossimi passaggi, UGI attende adesso di ricevere una bozza del decreto FER2 per approfondire il confronto iniziato con il MISE, ed al proposito è stata ribadita la necessità di ulteriori incontri più tecnici per esaminare approfonditamente le diverse e complesse materie relative allo sviluppo della geotermia.

Venendo infine alle modalità per incentivare l’impiego della geotermia per usi termici, la discussione si è rivolta a varie misure di supporto, come il ricorso a metodi assicurativi che riducano il rischio minerario, ad esempio sullo stile di quanto fatto nel bacino di Parigi; la presidente UGI, ovvero il primo ricercatore all’Istituto di Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR, Adele Manzella, ha inoltre suggerito una maggiore attenzione verso le necessità normative per le autorizzazioni all’ installazione di sistemi di riscaldamento geotermici con pompa di calore (decreto Posa sonde).

Entrando nel merito sia la sottosegretaria Morani sia la segreteria tecnica «hanno mostrato grande interesse all’argomento ed hanno assicurato che ne parleranno col ministro per cercare di accelerare gli iter normativi e consolidare le proposte».