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Finanziaria regionale e nuova programmazione delle Fer

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L’intervento di Edo Bernini all’ultimo dei seminari di approfondimento organizzati da CoSviG per i soci del consorzio

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Finanziaria regionale e nuova programmazione sulle Fonti di energia rinnovabile (Fer): è il tema del seminario che si é svolto venerdì 24 febbraio al Teatro de Larderel di Pomarance, introdotto dal presidente di CoSviG, Piero Ceccarelli, e su cui è intervenuto il Coordinatore dell’Area Ambiente, Energia e Cambiamenti Climatici della Regione Toscana, Edo Bernini, che ha illustrato i punti salienti della legge finanziaria regionale che riguardano la geotermia.

In particolare l’art.136 della finanziaria è intervenuto con «l’obiettivo -ha detto Bernini- di superare il problema del patto di stabilità e garantire che le risorse del Fondo della geotermia 2011-2013 possano essere utilizzate. Stiamo lavorando per cercare di superare eventuali ostacoli e per mettere a punto un regolamento che consenta l’erogazione ai comuni dei contributi che ancora dobbiamo del fondo della geotermia».

Per quanto riguarda il 2011, quindi, le risorse del fondo geotermia passeranno ancora tramite la Regione e poi attraverso il CoSviG saranno date ai comuni per finanziare i progetti previsti.

Per il 2012, ha continuato Bernini rivolto ai sindaci dei comuni delle aree geotermiche «chiederemo ad Enel di dare direttamente a voi le risorse, mantenendo il meccanismo del tavolo istituzionale e del ruolo di CoSviG. Sul regolamento sta lavorando il dipartimento energia, a partire da quello già esistente e che è previsto dal protocollo 2008, in cui si stabiliva come dovesse avvenire la ripartizione».

«Cerchiamo di rendere più snelle le parti che possono presentare ostacoli –ha aggiunto Bernini- ma non abbiamo motivo di cambiare un meccanismo che funziona con il ruolo di CoSviG condiviso e voluto da tutti i sindaci e, quindi, andiamo avanti in questa direzione».

Sul ruolo di CoSviG, il Coordinatore della Regione si è soffermato per evidenziare l’importanza delle azioni svolte per i comuni geotermici e del compito assunto come capofila del polo d’innovazione sulle energie rinnovabili (PIERRE) e come segreteria operativa del distretto tecnologico sulle energie rinnovabili, l’efficienza energetica e la green economy.

«Credo -ha detto Bernini- che questo debba essere motivo di orgoglio per i comuni geotermici perché ci sono delle concrete opportunità di incidere realmente sulla politica energetica ed economica della Regione sul fronte della tecnologia e dell’occupazione e indirettamente può essere un’occasione per attrarre imprese in questi territori che hanno un knowhow difficilmente rintracciabile in altri territori della Regione».

Il fatto che CoSviG rappresenti il centro operativo del distretto delle fonti energetiche rinnovabili è quindi un’occasione molto vantaggiosa per i territori geotermici «che invito -ha sottolineato ancora- ad avere una posizione proattiva, perché ci sono ancora molte criticità per attrarre le imprese che devono essere superate».

Bernini ha, quindi, sollecitato i sindaci a fare un salto di qualità nei progetti da presentare al tavolo istituzionale da realizzare con il Fondo della geotermia: «nel senso di favorire progetti di area territoriale, che superino i limiti dei bilanci comunali e che possano essere un’occasione per ridurre le criticità di attrazione per le imprese».

Nel secondo punto affrontato il Coordinatore regionale ha posto l’accento sulle possibili evoluzioni che si prospettano sul fronte incentivi alle rinnovabili elettriche che riguardano anche la geotermia, informando i presenti circa la richiesta effettuata di un incontro con il Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico.

«Seguiamo questa evoluzione –ha detto Bernini- ma non ci si può aspettare più di tanto perché tutte le forme d’incentivazione sono ridotte e probabilmente non è stata ancora colta l’importanza della geotermia in questa partita».

Bernini ha anche segnalato che «siamo ormai arrivati a metà 2012 a definire il burden sharing» ovvero la ripartizione dei contributi che le regioni devono dare per raggiungere l’obiettivo nazionale di coprire al 2020 il 17% del fabbisogno energetico con le fonti rinnovabili.

E la proposta di burden sharing che è stata presentata per la Toscana è per Bernini «corretta sulla parte elettrica ma irreale su quella termica» quando «non avere la possibilità di realizzare gli obiettivi di burden sharing, significa pagare multe incredibili: oltre il miliardo di euro a punto percentuale non raggiunto».

Edo Bernini ha anche spiegato che il Piano di Azione Nazionale (PAN) «prevede già che non realizzeremo il 17%, perché già stabilisce che compreremo una quota di rinnovabili dall’ estero, e poiché è già dichiarata non andrà nel computo delle penalizzazioni, mentre quella non raggiunta con il burden sharing sì».

La conseguenza sarà che la Regione sarà costretta ad acquistare titoli di efficienza energetica sul mercato con i soldi pubblici».

L’unica possibilità per la regione Toscana di rispettare la quota prevista dal burden sharing, secondo Bernini, è allora quella «di puntare ad andare oltre il target della parte elettrica che è anche quella più facilmente computabile rispetto alla termica».

«Quindi dobbiamo accelerare sul piano elettrico e non possiamo ignorare le richieste che abbiamo sul geotermico di media entalpia, su cui ci saranno comunque degli impatti ma non c’è dubbio che questa partita va giocata».

Su questo tema ci sono comunque dei problemi da superare, in particolare, ha spiegato il Dirigente Regionale, i tempi.

«Abbiamo 17 permessi di ricerca rilasciati ed è difficile pensare -ha detto Bernini- che non si concederanno poi i permessi per fare i pozzi. Su questo sollecito una riflessione da fare assieme ai comuni che hanno esperienza in questo settore per trovare il modo di fare una programmazione sui permessi, le perforazioni e i tempi per le concessioni. Perché legate a questi permessi ci sono anche opportunità dal punto di vista occupazionale».

L’appello alle amministrazioni dei comuni geotermici è quindi di «essere non solo soggetti portatori di istanze legittime del territorio di chi non vuole qualche cosa ma anche di quelli che vorrebbero portare qualcosa».

Una sollecitazione che è stata raccolta dal presidente di CoSviG.

«Vale la pena fare una riflessione soprattutto su media entalpia e ciclo binario –ha detto Ceccarelli– su cui non ci sono ancora esperienze in Italia e su cui CoSviG ha fatto, invece, delle sperimentazioni» riferendosi al progetto Milia in corso a Monterotondo Marittimo, che «potrebbe essere da apripista per un settore non ancora esplorato».

«Quello dei comuni –ha continuato Ceccarelli- non sia, quindi, solo un ruolo passivo ma di azione e proposizione su una materia ancora non ben conosciuta. Sarebbe opportuno concentrarsi sui progetti che ci sono sul territorio e CoSviG potrebbe avere un ruolo di stimolo per far assumere ai comuni un approccio più attivo».