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Fondo rotativo per Kyoto: il via a marzo

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Il Fondo rotativo per Kyoto, che partirà con il click day il 16 marzo e chiuderà il primo ciclo il 14 luglio, genererà un investimento che potrà arrivare fino a un miliardo di euro a fine anno

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Il 16 febbraio, ricorrenza del Protocollo di Kyoto, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha presentato a Roma il nuovo Fondo rotativo di 600 milioni di euro, scaglionati in tre annualità da 200 milioni, destinato a finanziare azioni volte alla riduzione delle emissioni di CO2.

Gli interventi previsti riguardano l’efficienza energetica degli edifici, l’installazione di piccoli impianti di trigenerazione per la produzione di elettricità, calore e freddo; impianti da fonti rinnovabili di piccola taglia; gestione sostenibile delle foreste, sostituzione dei motori elettrici industriali e promozione di tecnologie innovative.

Alla conferenza stampa per la presentazione del Fondo rotativo per Kyoto, insieme al collega dello Sviluppo Economico Corrado Passera, al presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, al presidente e all’amministratore delegato della Cassa Depositi e Prestiti (CdP), Franco Bassanini e Giovanni Gorno Tempini, e al direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, il ministro Corrado Clini ha spiegato che i 600 milioni a disposizione del Fondo «tutti e da subito» potranno «avere un effetto moltiplicatore per un investimento stimato per almeno il doppio».

Il meccanismo si basa su un prestito di scopo, indirizzato a persone giuridiche private (es. associazioni e fondazioni)., condomini, imprese (tra cui le ESCO) e pubblica amministrazione, con un tetto massimo del 70% e del 90% rispettivamente per i privati e per gli enti pubblici sull’investimento effettuato; avrà un tasso di interesse dello 0,5% per cento, una durata variabile da 3 a 6 anni per i privati, estesa a 15 anni per i soggetti pubblici. Caratteristica del fondo è che sarà rotativo, quindi in grado di autoalimentarsi nel tempo attraverso le rate di rimborso delle erogazioni maggiorate degli interessi.

La circolare ufficiale, dovrebbe essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale il primo marzo, dal giorno successivo ci si potrà accreditare online e dal 16 marzo potranno partire le domande per accedere ai finanziamenti.

«Immaginiamo un effetto moltiplicatore per un investimento stimato per almeno il doppio -ha spiegato il ministro- e il meccanismo sarà senza graduatoria, “a sportello”, con una semplice procedura di approvazione».

«Ci auguriamo –ha aggiunto Clini- che nelle prime 24 ore arrivino domande che superino i 600 milioni, perché vorrebbe dire che il meccanismo ‘tira’, e allora cominceremmo a lavorare con Cassa Depositi e Prestiti per vedere quali risorse aggiuntive potremmo mettere dentro».

Tra queste potrebbero rientrare una parte dei fondi ricavati dalla vendita dei permessi di emissione, ETS, il meccanismo europeo di mercato delle emissioni di gas serra.

Clini ha poi spiegato quali saranno i benefici per l’ambiente: «Con la trigenerazione e quindi la produzione di energia, di calore e di raffreddamento si potrà ottenere un aumento di energia del 40% che sommato alle fonti tradizionali porterebbe la quota all’80% ».

Il Fondo rotativo per Kyoto, ha aggiunto il presidente della CDP, Franco Bassanini, rappresenta «l’ottimo risultato di un lavoro di squadra», mentre l’amministratore delegato Gorno Tempini ha sottolineato come con il Fondo la Cassa si rivolga per la prima volta a un pubblico diffuso, che potrà godere di un prestito agevolato dedicato al risparmio energetico e all’energia rinnovabile.

«Ci impegneremo –ha detto Tempini– affinché il Fondo esprima al massimo la sua potenzialità in termini di efficacia e utilità».

Il ministro Passera ha poi rimarcato gli effetti virtuosi sotto il profilo dell’occupazione, dato che in previsione «ci saranno 1-2 milioni di posti di lavoro se sapremo sviluppare a fondo tutte le filiere e le opportunità dell’economia verde».

I progetti finanziabili sono tanti, anche se la maggior parte dei finanziamenti, 130 sui 200 milioni annuali, andrà alle azioni destinate agli usi finali, ovvero interventi sull’involucro di edifici esistenti, come isolamento termico, sostituzione finestre, ecc; teleriscaldamento da impianti di cogenerazione fino a 500 kW; impianti geotermici a bassa entalpia fino a 1 MW; impianti di cogenerazione a biomasse fino a 5 MW.

Alla microcogenerazione diffusa (microcogeneratori ad alto rendimento con potenza nominale fino a 50 kWe) saranno destinati 35 milioni e altrettanti sono dedicati alla sostituzione dei motori elettrici industriali, a ridurre il protossido di azoto nelle aziende agroforestali e per progetti di gestione forestale sostenibile e infine, anche alla ricerca su energie rinnovabili, idrogeno e fuel cell.

La Cassa Depositi e Prestiti ha predisposto sul proprio sito (www.cassaddpp.it) un Applicativo web per la gestione informatizzata delle domande, così da rendere lo strumento di finanziamento veloce e fruibile, facilitando l’inserimento delle domande di ammissione al finanziamento agevolato, accorciando i tempi di risposta e assicurando la più efficace e tempestiva circolazione delle informazioni fra i diversi attori dell’iniziativa.

Nel sito web di CDP sono, inoltre, descritte le caratteristiche del Fondo Kyoto e una guida alla compilazione della domanda di ammissione al finanziamento agevolato.

L’inserimento della domanda tramite l’Applicativo web, oltre a ridurre gli errori di compilazione, consentirà di acquisire telematicamente il numero di protocollo che fissa l’ordine cronologico di ricevimento della prenotazione delle risorse del Fondo Kyoto; elemento importante dato che l’erogazione del finanziamento non prevede una graduatoria.