Andersen: «Investire nelle energie rinnovabili è investire in un futuro sostenibile e redditizio»
Da 414 GW alla fine del 2009 a poco più di 1.650 GW entro la fine del 2019: nell’arco dell’ultimo decennio la capacità di energia rinnovabile installata nel mondo (escluso il grande idroelettrico) è quadruplicata, come documenta il rapporto del Programma ONU per l’ambiente (UNEP) Global trends in renewable energy investment 2019, trainata da investimenti complessivi pari a quasi 2,6 trilioni di dollari.
Un trend dominato dagli investimenti su fotovoltaico (che da solo ha concentrato il 52% degli investimenti) ed eolico, ma dove anche la geotermia ha fatto la sua parte attirando 19,8 miliardi di dollari di investimenti.
«Investire nelle energie rinnovabili è investire in un futuro sostenibile e redditizio, come ha dimostrato l’ultimo decennio di incredibile crescita delle energie rinnovabili. Ma non possiamo permetterci di mostrarci compiaciuti – sottolinea il direttore esecutivo di UNEP (United Nations Environment Programme), Inger Andersen – Le emissioni dell’industria energetica globale sono aumentate di circa il 10% in questo periodo. È chiaro che, se vogliamo raggiungere gli obiettivi internazionali in materia di clima e sviluppo, dobbiamo raggiungere rapidamente il picco per il passaggio globale alle energie rinnovabili».
Nonostante queste ambizioni nel 2018 gli investimenti globali nelle energie rinnovabili si sono però fermati a 272,9 miliardi di dollari, con un calo del 12% rispetto al 2017, anche se è stata installata la quota record di 167GW contro i 160 del 2017.
Un risultato apparentemente contraddittorio, ma che trova spiegazione in primis nelle continue riduzioni del costo del capitale (soprattutto dei progetti solari ed eolici), come anche nel calo degli investimenti del 38% registrato nel Paese più importante sotto questo profilo (la Cina).
Anche la geotermia ha registrato un piccolo calo degli investimenti globali nel corso dell’ultimo anno (-1%) arrivando comunque a 2 miliardi di dollari, e, sebbene il calo sia stato più marcato in Europa (-13%), nel Vecchio continente sono riusciti comunque a raggiungere quota 0,6 miliardi di dollari e continueranno a crescere in futuro: Le tecnologie che impiegano l’energia eolica, solare o geotermica sono competitive e pulite – commenta al proposito il ministro dell’Ambiente della Germania, Svenja Schulze – Entro 10 anni, la Germania produrrà i due terzi della sua energia grazie alle rinnovabili».