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Geotermia, per l’indotto toscano 70 milioni di euro annui nel 2019-2020 da investimenti Enel

Si è tenuto ieri il confronto la struttura Geotermia di Enel Green Power, l’Unione Industriale Pisana e oltre 40 imprese che operano nel settore geotermico

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Si è tenuto ieri il confronto la struttura Geotermia di Enel Green Power, l’Unione Industriale Pisana e oltre 40 imprese che operano nel settore geotermico


In Toscana Enel Green Power gestisce il più antico complesso geotermico del mondo, con ben 34 centrali geotermoelettriche, per una produzione (dati Enel relativi alla produzione 2018) di circa 5,67 Twh, corrispondente a oltre il 30% del fabbisogno elettrico toscano.

Una risorsa rinnovabile che alimenta anche, oltre al turismo geotermico, numerosi teleriscaldamenti abitativi green ed una filiera produttiva legata agli usi diretti, ma il cui futuro ha destato in questi mesi molte preoccupazioni per la cancellazione dal decreto FER1 degli incentivi nazionali dedicati a questa fonte energetica e per le incertezze che ancora riguardano il FER2.

Incertezze che prima ancora di Enel allarmano l’indotto locale: gli occupati diretti infatti sono 650 e quelli dell’indotto circa 2000, che secondo la Regione Toscana arrivano ad oltre 4mila persone coinvolte contando gli addetti attivati dai fornitori dei fornitori (780) e quelli attivati dai lavoratori per i consumi (890).

Per fare il punto della situazione si è dunque svolta ieri all’Unione industriale pisana la riunione tra la struttura Geotermia di Enel Green Power e oltre 40 imprese che operano nel settore geotermico.

«Complessivamente – informano dalla multinazionale – le ricadute territoriali si attesteranno oltre i 70 milioni di euro annui anche per il 2019 e il 2020 in un contesto in cui la spesa totale annua per la gestione degli impianti risulta stabile negli anni». Al proposito Enel Green Power ha presentato i dati degli ultimi anni, sia per quanto riguarda gli appalti per l’esercizio e la manutenzione degli impianti sia per quanto concerne le attività di sviluppo, quali smart repowering dei pozzi esistenti, realizzazione di nuovi pozzi, operazioni di efficientamento e innovazione tecnologica. Un confronto aperto che nasce nell’ambito del percorso avviato da alcuni anni dall’azienda in collaborazione con le istituzioni, il CoSviG, le associazioni di categoria e il tessuto imprenditoriale per la promozione di iniziative finalizzate alla massimizzazione delle ricadute socio-economiche ed occupazionali a favore delle imprese dei Comuni sede di impianto geotermico.

Per quanto riguarda in particolare le gare d’appalto, un approfondimento ad hoc è stato dedicato all’inserimento nelle gare di elementi di valutazione tecnici e di sostenibilità, che affiancheranno l’aspetto dell’offerta economica, nonché all’aspetto della clausola sociale che consentirà di dare la massima garanzia al personale locale, indipendentemente dall’impresa che si aggiudicherà la gara. Il tutto nel rispetto delle normative esistenti e della totale trasparenza, in modo da massimizzare la formula del “chilometro zero” in tema di servizi generali con lo scopo di ridurre anche l’impatto ambientale e ottimizzando il coinvolgimento delle imprese del territorio. 

«Le aziende del territorio geotermico, ci è stato detto, hanno la possibilità di partecipare alle gare con offerte a chilometri zero, e questo è un vantaggio rispetto alle altre imprese – commenta oggi sulle pagine del quotidiano locale Il Tirreno Francesco Govi, sindaco di Monteverdi Marittimo – Se poi le nostre imprese dovessero soccombere nella competizione con le aziende non dell’area geotermica, l’Enel chiederà l’applicazione del patto sociale, ossia l’assunzione di tutti i lavori dell’impresa locale sconfitta nell’azienda esterna che ha vinto l’appalto. A settembre andremo a sottoscrivere un protocollo d’intesa per ufficializzare gli impegni assunti dall’Enel».

Oltre al settore geotermico, in cui è stato fatto un importante lavoro di specializzazione delle imprese e di trasferimento di know how da parte di Enel Green Power, è emersa l’opportunità sempre crescente per le aziende locali di collaborare in altri contesti di business dell’azienda elettrica sia nel panorama nazionale che internazionale. Una prospettiva che alcune ditte hanno già iniziato a trasformare in realtà con un importante processo di internazionalizzazione e di crescita dal punto di vista tecnico e organizzativo. Nel merito della geotermia, i principali ambiti di attività esistenti, su cui vi possono essere ulteriori margini di sviluppo, sono le operatività relative a manutenzioni industriali e servizi; Enel ha infine confermato l’impegno per il supporto alle imprese nella formazione tecnica e della sicurezza, anche in collaborazione con CoSviG, nonché nell’esplorazione di nuove attività per incrementare le ricadute in termini economici e occupazionali.

«Il confronto tra Unione industriale, Enel Green Power e i rappresentanti delle imprese presenti è stato costruttivo e aperto, in un clima di collaborazione reciproca che, indipendentemente dalle possibilità di sviluppo della geotermia sul territorio toscano, proseguirà per la valorizzazione del distretto geotermico locale – sintetizza la presidente dell’Unione industriale pisana, Patrizia Alma Pacini – Note positive emerse sono sicuramente l’introduzione della “filiera corta” e l’alta specializzazione che le aziende hanno acquisito nel campo della geotermia L’alta specializzazione è un fattore di competitività sia per le aziende fornitrici che per Enel, che ne ha sottolineato l’importanza per la collaborazione non solo nel campo geotermico, o nel geotermico ma non solo in Toscana».