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La cipolla rossa della Selva: fra pochi giorni in distribuzione sull’Amiata e a Grosseto

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO 200mila cipolle buonissime presto nei supermercati Aumenta la produzione e si estendono i campi e orti coltivati, presto arriveranno zuppe e marmellate

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Un orto nato nelle colline intorno a Santa Fiora, ai piedi del monte Amiata, a due passi dal convento della Selva e un gruppo di appassionati. Da qui, pochi anni fa, è iniziata la breve storia della cipolla della Selva, un prodotto semplice che affonda le sue radici nella tradizione contadina.
Oggi la passione è diventata un vero e proprio progetto di recupero di cipolle uniche, dolci, digeribili che si è dimostrata, a detta del Cnr, “con un alto potere antiossidante, risultata più salutare fino a 24 volte rispetto a tutte le altre in commercio ed in grado di neutralizzare i radicali liberi e proteggere l’organismo dalla loro azione negativa. Coltivate per l’appunto in un territorio caratterizzato da un’ampia escursione termica che fornisce una base agronomica ottimale per produzioni di nicchia dalle peculiari qualità chimiche e organolettiche.”
Sole, terra, acqua, la bellezza dei luoghi sono i quattro elementi su cui è cresciuta la coltivazione e si è diffusa in molti terreni incolti della zona montana. In questi anni visto il successo anche commerciale della cipolla sono stati recuperati campi abbandonati, lavorati nuovi orti, è in corso un progetto di caratterizzazione per affermarne l’unicità e la bontà, è stato approntato un disciplinare per la coltivazione e la conservazione.
È così che la produzione 2019 ha raggiunto quantitativi importanti (quasi 200mila cipolle curate amorevolmente!) e la distribuzione inizialmente limitata al territorio di Santa Fiora si è espansa nell’Amiata e a Grosseto.
Nuove idee e prospettive accompagnano questa crescita. Proprio partendo dalle caratteristiche della cipolla – sapore dolce, con una polpa soda e saporita – oltre ad un ulteriore aumento della produzione, se ne prevede la trasformazione in gustosissime marmellate, confetture e zuppe.
La promozione e valorizzazione è a cura dell’Associazione Culturale per la Selva che ha iniziato questa avventura nel vecchio orto del Convento della Santissima Trinità, risalente ai primi anni del 1100.