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Il Governo accelera sugli incentivi alle rinnovabili

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Nei prossimi giorni dovrebbe essere emanato il provvedimento che garantirà il finanziamento delle fonti pulite (fotovoltaico escluso) per il 2013-2015

Fonte: Il Sole24Ore.it

Autore: Il Sole24Ore.it

Mentre il dibattito delle ultime settimane si è incentrato sul tema dei sussidi al fotovoltaico, il Governo è pronto ad accelerare sull’incentivazione delle altre fonti rinnovabili. Secondo quanto riporta Milano Finanza, si terrà entro giugno la prima asta per l’assegnazione degli incentivi agli impianti rinnovabili superiori a 5 MW di potenza. Con questo meccanismo saranno incentivati dal 2013 al 2015 circa 1.850 MW di eolico a terra, 680 MW di offshore, 150 MW di idroelettrico, 60 MW di geotermico e 180 MW di biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili.
In realtà il provvedimento avrebbe dovuto essere emanato già lo scorso novembre, ma il cambio di Governo ha fatto slittare i tempi. Il testo dovrebbe comunque ricalcare i principi generali stabiliti dal precedente Esecutivo, anche se con alcune novità. L’incentivazione dovrebbe applicarsi fino al raggiungimento di una spesa cumulata annua compresa tra i 6 e i 7 miliardi di euro (cui si dovranno aggiungere i 6-7 miliardi previsti per il solare). Si tratta di una cifra più generosa di quella indicata dal Governo Berlusconi, che aveva immaginato un tetto di spesa di 5-5,5 miliardi.
In ogni caso dal 2013, per tutte le nuove installazioni, si passerà dall’attuale meccanismo dei Certificati verdi a un vero e proprio incentivo commisurato alla produzione effettiva, che per l’eolico sarà corrisposto per 20 anni (25 per l’offshore) e andrà da un massimo di 310 euro per MWh per i piccoli impianti fino a 20 kW a un minimo di 118 euro per quelli superiori ai 5 MW. Per l’idroelettrico la durata sarà tra 25 e 30 anni e il valore tra 230 e 102 euro, mentre sarà tra 100 e 105 euro per la geotermia. Tutti gli impianti sopra i 5 MW non avranno automaticamente diritto agli incentivi, ma se li contenderanno attraverso la partecipazione ad aste al ribasso. La soglia per il ricorso alla procedura competitiva dovrebbe però salire a 20 MW per gli impianti a biomassa che utilizzano sottoprodotti agricoli e rifiuti biodegradabili.