L’area di Larderello, dove l’energia geotermica è stata impiegata a fini industriali per la prima volta a livello globale – ormai due secoli fa – rappresenta ancora oggi il fulcro del più antico complesso geotermico del mondo: oltre a sviluppare 34 centrali geotermoelettriche e sistemi di teleriscaldamento attivi in 7 Comuni geotermici questo ha permesso alla Toscana di sedimentare un know how industriale apprezzato a livello internazionale, e maturare un costante dialogo con importanti università italiane e straniere, come dimostrano da ultimo le recenti visite condotte in loco.
Negli ultimi giorni, infatti, sono arrivati in visita alla “capitale della geotermia” un gruppo di studenti della facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa, guidati dai prof. Alessandro Franco e Franco Donatini, una rappresentanza delle Università di Pisa e dell’Illinois guidata dal prof. Sollima per un approfondimento sul tema delle rinnovabili e della geotermia e infine i partecipanti al corso internazionale in “Renewable energies” degli studenti del Politecnico di Milano, accompagnati dai prof. Stefano Consonni e Francesco Magli.
Ad accogliere e a guidare gli ospiti lungo le vie dell’area tradizionale geotermica sono stati Alessandro Lenzi e Giorgio Simoni di Enel Green Power – l’azienda che gestisce le centrali ad oggi presenti in Toscana – che hanno condotto i rispettivi gruppi alla scoperta della storia di quest’energia con la visita Museo della Geotermia di Larderello per poi far tappa al pozzo dimostrativo e alla centrale Valle Secolo, che con i suoi 120 MW (due gruppi da 60 MW) di potenza installata costituisce uno degli impianti geotermici più grandi d’Europa.
«Visite e confronti utili, che – sottolineano da Enel – hanno permesso agli studenti di soffermarsi su tutti gli aspetti tecnici e sostenibili della produzione di energia elettrica grazie al vapore contenuto nel cuore della terra».