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Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini riapre all’ipotesi della Carbon Tax

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Disincentivare l’uso di fonti fossili e incentivare quello delle rinnovabili

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

«Rispetto dell’ambiente e crescita economica sono due facce della stessa medaglia e si tengono insieme proprio attraverso un uso corretto della leva fiscale».

Lo ha detto il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, intervenendo alla conferenza "Enviromentally related taxes and fiscal reform" presso il Ministero dell’Economia.

Già questa affermazione è da sottolineare dato che pone nel corretto alveo ecologia ed economia troppo spesso considerate, invece, l’una subalterna all’altra.

Va poi avanti il Ministro Clini spiegando cosa intende per leva fiscale e anche questo passaggio è da considerare con molta attenzione, così come l’obiettivo di tenere uniti gli impegni nazionali con quelli europei e internazionali:

«Si tratta -ha spiegato Clini- di disincentivare i combustibili fossili e incentivare invece l’uso di fonti alternative e rinnovabili. I benefici, anche fiscali, possono essere maggiori degli eventuali costi. Questo è il percorso che deve legare Roma con Bruxelles e con Durban».

«I nuovi impegni ambientali, come quelli decisi a Durban -ha continuato il ministro- impongono in tutta Europa un sistema di penalizzazioni e soprattutto di premi per orientare produzione e stili di consumo verso l’innovazione. In sede europea e in Italia si deciderà presto un quadro di incentivi e di ecotasse a favore di un’energia più pulita».

Scelte che correttamente vanno condivise a livello europeo per evitare bocciature da parte dell’UE su manovre nazionali di tasse sulle fonti fossili e defiscalizzazioni a favore delle rinnovabili che potrebbe essere visto come un aiuto di Stato e quindi lesivo della concorrenza.

«La scelta –ha infatti spiegato Clini- spetterà ai consigli europei dei ministri che si occupano di ambiente, finanze (Ecofin) e competitività; in Italia dovranno lavorare insieme i ministeri di Ambiente, Economia e Finanze, Sviluppo Economico. Chi produce o consuma in modo rispettoso per l’ambiente avrà un vantaggio economico competitivo; l’aggravio per chi non saprà innovare darà i fondi per finanziare e incentivare l’innovazione».

Il Ministro dell’Ambiente è tornato a parlare anche della detrazione d’imposta del 55% previsto per le ristrutturazioni edilizie in chiave energetica. Una misura in scadenza al 31 dicembre 2011 e prorogata con l’attuale apparato normativo, nel Decreto Anti Crisi firmato dal Presidente Giorgio Napolitano fino al 31 dicembre 2012.

«Il caso dell’esenzione fiscale del 55% sull’efficienza energetica -ha rilevato il ministro Clini- dimostra che il beneficio economico è maggiore del costo. Oltre al risparmio dei cittadini sulla bolletta energetica e sulle tasse, oltre alla riduzione dei costi per le emissioni di CO2, oltre al contenimento del disavanzo energetico dell’Italia, se non ci si ferma alla sola copertura dei costi, ma leggendo in chiave di conto economico, il Fisco (tra Iva e Irpef generate, emersione dell’Iva, occupazione creata) incassa tre volte la spesa sostenuta».

Su questi temi è tornato a parlare intervenendo ad una conferenza del Centro per un futuro sostenibile, dove, richiamando le conclusioni di Durban che «prende atto che il protocollo di Kyoto non è lo strumento migliore per affrontare i cambiamenti climatici ma può essere usato come ponte per arrivare all’accordo nel 2015» ha di nuovo ricordato l’importanza di prevedere una «fiscalità energetica» e della possibilità di «aprire la strada ad una Carbon tax».