Domani – venerdì 29 marzo alle ore 21.15 – la Stagione 2019 del Teatro dei Coraggiosi di Pomarance – realizzata grazie al contributo dell’Amministrazione Comunale e di Fondazione Toscana Spettacolo, in collaborazione con Officine Papage – si chiuderà con lo spettacolo di teatro civile “Antonino De Masi. Il potere dei senza potere”. Un’opera che presenta al pubblico la storia di un cittadino, dell’imprenditore calabrese leader mondiale nel campo della macchinazione agricola, che fin da ragazzo ha creduto in un sogno di sviluppo per la propria terra e che non si è mai fermato davanti agli ostacoli che gli si sono presentati davanti. Questi ostacoli si chiamano ‘ndrangheta, usura bancaria, burocrazia di Stato. Sono grandi, ma non quanto i valori che muovono i pensieri e le azioni di De Masi. Per questo Antonino non si è mai arreso: oggi vive sotto scorta e le sue scelte invitano gli spettatori a credere nel potere che ciascuno di noi ha di cambiare le cose sbagliate che ci circondano.
La performance – scritta e diretta da Rosanna Magrini, portata in scena dai tre giovani attori Lorenzo Bartolini, Elisa Proietti e Stefano Tognarelli – affronta i temi della responsabilità individuale e delle sue ricadute sulla collettività, della legalità come strumento di libertà, della lotta alle mafie al di là della retorica dominante, ma anche temi legati all’economia e al fare impresa, al successo delle idee che si oppone al ricatto della violenza.
“Antonino De Masi è un esempio per tutti noi, uno stimolo positivo a credere nelle nostre potenzialità” dice l’Assessora alla Cultura Ilaria Bacci “l’ho conosciuto di persona a gennaio dello scorso anno, quando la compagnia Mimesis lo portò a Pomarance in occasione del primo studio teatrale a lui dedicato. Quello di venerdì è uno spettacolo importante, frutto di una ricerca artistica nata nelle nostre sale teatrali: sarà un onore poter vedere il lavoro ultimato, ma anche avere lo stesso Antonino ospite per l’ultimo grande appuntamento di un cartellone che abbiamo voluto vario, definito su proposte di qualità ma assai diverse per contenuti, in modo che tutti i cittadini potessero sentirsi coinvolti e chiamati alla partecipazione”.