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Castel del Piano: «La geotermia porti occupazione»

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Per la prima volta Franci apre alla centrale ma esige posti di lavoro certi

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Autore: Fiora Bonelli

Il sindaco di Castel del Piano, Claudio Franci, presenta il conto a Enel Green Power

E in cambio di quel vapore così prezioso nello scenario energetico, chiede posti di lavoro per l’Amiata.

Dopo l’ennesimo scontro, in questi giorni, fra posizioni all’apparenza inconciliabili, di chi riconosce la sostenibilità dello sfruttamento del vapore (anche il presidente della Provincia Marras) e dei comitati ambientalisti che non intendono ragioni (è di tre giorni fa un flash mob), Franci mette molte problematiche sul tavolo: politiche energetiche, investimenti, salute dei cittadini, falda acquifera. Ma per la prima volta, molto chiaramente, un politico dice che la geotermia potrebbe, anzi, deve essere per l’Amiata un serbatoio risolutivo in fatto di posti di lavoro.

«Che la geotermia rappresenti un’opportunità di differenziazione delle fonti energetiche del Paese penso sia chiaro a tutti – spiega Franci – così come è evidente che, anche a seguito dell’esito del referendum sul nucleare, è indispensabile favorire investimenti sulle energie alternative. L’Amiata può dare il suo contributo e innestarci processi tecnologici ed industriali rilevanti».

Partendo dal presupposto che lo sfruttamento della risorsa, come tutti i processi tecnologici e industriali, ha un impatto importante nel territorio, il sindaco spiega che le istituzioni hanno fatto fino ad oggi la loro parte, non barattando mai nuove opportunità di sviluppo con la salute dei cittadini. «La costituzione di comitati scientifici pluridisciplinari – spiega – e gli studi sull’acqua e sull’impatto epidemiologico lo testimoniano. La messa a disposizione di tutte le ricerche effettuate fornisce ai cittadini un quadro trasparente».

Franci dunque, stabilito che la Regione ha messo in campo ogni mezzo di indagine e con acclarati risultati scientifici, aggiunge che è arrivato il momento che la sua parte la faccia anche Enel Green Power a cui Franci chiede, nero su bianco, una serie di impegni: si va dalla «qualità e affidabilità delle scelte tecnologiche per abbattere le emissioni in aria» al lavoro col «coinvolgimento degli imprenditori locali nella realizzazione e manutenzione degli impianti e un progetto di manutenzione del territorio che aiuti ed accresca la capacità di partecipazione produttiva degli operatori agro ambientali».

Franci ritiene anche necessario attivare ricadute reali che impattino sulla vita di imprese e cittadini (costo dell’energia) e spezza una lancia a favore della richiesta del presidente Marras, mettendo sul piatto, dunque, la necessità di «investimenti infrastrutturali la cui priorità è indubbiamente rappresentata dal Cipressino».

Quindi, secondo Franci, i cittadini che saranno chiamati a discutere e riflettere sulla geotermia dovranno tenere conto dell’insieme del quadro. E molti pensano che in un momento di stasi acuta della montagna, perdere anche questo treno, fatte salve tutte le precauzioni del caso, sarebbe imperdonabile.

«Bisogna soppesare criticità e fattori positivi – conclude Franci – e a quel punto ognuno si assumerà le proprie responsabilità, sapendo che la verità in tasca non ce l’ha nessuno, ma anche consapevoli che un futuro a questo territorio dovremo pure garantirlo: bellezza sì, ma anche opportunità di lavoro».