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Francia da geotermia

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La Francia si appresta a lanciare un bando per lo sviluppo della geotermia che, nelle intenzioni del Governo, è destinata a diventare l’asse portante del nuovo piano energetico nazionale, arrivando a contribuire al fabbisogno interno con 80 MW di capacità produttiva.

Fonte: DailyEnMoveMe.com

Autore: Andrea Marchetti

Infatti il Ministro dell’Ecologia Nathalie Kosciusko-Morizet, insieme ai colleghi del Ministero dell’Economia, del Ministero della Ricerca e quello dell’Industria, ha pubblicato un invito a manifestare interesse nella produzione di energia geotermica attraverso progetti di ricerca e pre-industrializzazione della tecnologia: l’obiettivo è aumentare il potenziale energetico geotermico anche attraverso la competitività tecnologica. Le proposte dovranno facilitare l’accoglienza e l’integrazione della tecnologia geotermica presso le comunità e nei territori che ospitano i bacini geotermici, promuovendo al tempo stesso il controllo e la limitazione dell’impatto ambientale delle diverse strutture. La sperimentazione sarà un aspetto molto rlevante. Del resto la Francia è molto attiva in questo senso e nel 2007 è stata la prima nazione ad aver messo in funzione, a Soulz-sous-Forêts, un sistema geotermico detto "a rocce calde secche" che, cioè, non utilizza fluidi geotermici preesistenti nel sottosuolo bensì il vapore generato da un flusso di acqua che, dalla superficie, è pompato fino alla profondità di 5.000 metri.
Il bando per la geotermia rientra nel più ampio programma "Investissements d’Avenir ", dedicato alle energie rinnovabili con una dotazione di fondi pari a 6 miliardi di euro. Entro il 2020, infatti, si prevede di portare a 20 Mtep la quota di energia verde del mix energetico francese e, in particolare, portare a 10 Mtep la quota di calore rinnovabile. Dei 6 miliardi stanziati, infatti, 1,35 saranno destinati alla geotermia.