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Dalle rocce calde secche alla residenza privata de La Maison Veuve Clicquot: purché sia geotermia.

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Nathalie KOSCIUSKO-MORIZET, secrétaire d'état chargée de l'écologie, auprès du ministre de l'écologie, de l'énergie, du développement durable et de l'aménagement du territoire lors d'une Convention économique de l'UMP, à Paris le 17/12/2008 - Photo Sébastien SORIANO / Le Figaro.
La Francia ha intenzione di aumentare il potenziale della risorsa geotermica sfruttabile sul territorio e migliorarne la competitività tecnologica.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il ministro dell’Ecologia Nathalie Kosciusko-Morizet, insieme ai colleghi del Ministero dell’Economia, del Ministero della Ricerca e quello dell’Industria ha pubblicato, infatti, un invito a manifestare interesse nella produzione di energia geotermica attraverso progetti di ricerca e pre-industrializzazione della tecnologia.

Obiettivo che saranno esplicitati nel prossimo bando -che la Francia sta definendo- per fare dell’energia geotermica, di cui è ricco il suo sottosuolo, il perno su cui punterà il nuovo piano energetico nazionale.

Il cuore centrale del bando sarà la sperimentazione, tema su cui la Francia non sembra voler perdere il primato dopo che nel 2007 si è fregiata del record di prima nazione ad aver messo in funzione un sistema geotermico Hot Dry Rocks (a rocce calde secche). L’impianto, realizzato a Soultz-sous-Forêts, non utilizza fluidi geotermici preesistenti nel sottosuolo ma il vapore generato da un flusso di acqua pompato dalla superficie in profondità, che nel caso specifico raggiunge i 5.000 metri.

Nel bando predisposto dai Ministeri francesi si chiede alle aziende interessate di presentare progetti in grado di integrare le diverse tecnologie geotermiche territoriali e di limitare l’impatto ambientale delle nuove strutture.

L’iniziativa rientra nel più ampio programma dedicato alle energie rinnovabili, "Investissements d’Avenir", su cui il governo ha messo un budget di 6 miliardi di euro dei quali 1,35 miliardi sono stati specificatamente indirizzati per i progetti nel settore geotermico.

La "Grenelle dell’environment" -promossa dal Governo francese nel 2007- prevede di aumentare a 20 Mtep la quota di energie rinnovabili nel mix energetico nazionale entro il 2020 e a 10 Mtep la quota di energia termica prodotta con fonti rinnovabili. In questo mix la geotermia dovrebbe contribuire, secondo le aspettative, con 80 MW di capacità.

Un obiettivo che non dovrebbe essere difficile da raggiungere per la Francia che ha una tradizione nell’utilizzo della risorsa geotermica anche a bassa entalpia e che si è posta l’obiettivo di raggiungere una quota pari a 500 mila abitazioni riscaldate con questo sistema nel 2020.

Tra i molti esempi sicuramente il più noto è quello dell’aeroporto di Parigi mentre il più eccentrico è quello dell’Hotel du Marc, che nonostante il nome non è un albergo aperto al pubblico, ma una residenza privata di proprietà de la Maison Veuve Clicquot che ospitava nei secoli passati e ospiterà d’ora in poi i propri amici più intimi.

La residenza di proprietà dal 1822 di Madame Clicquot, che la donò al suo socio tedesco Edouard Werlé, divenne dimora privata della famiglia Werlé, che qui iniziò a ospitare gli amici, i clienti più importanti e i propri subordinati.

La villa è stata sottoposta quattro anni fa a restauro e oltre a interventi per renderla più confortevole rispetto agli attuali standard e sono stati introdotti interventi strutturali per il proprio fabbisogno energetico e termico.

Adesso l’Hotel du Marc ottiene l’85% del proprio fabbisogno energetico attraverso l’utilizzo di energia geotermica (sia per il riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo) abbinata al solare termico riuscendo ad abbattere in maniera significativa le emissioni di CO2.

Naturalmente non nelle bollicine dello Champagne!