Sei mesi fa sembrava un discorso chiuso: taglio degli incentivi e addio investimenti nel fotovoltaico. Oggi, invece, con l’entrata a regime del quarto conto energia, la produzione di energia elettrica con il sole torna a essere un’opzione interessante. Soprattutto per i moduli installati sulle abitazioni e i capannoni, dato che la limatura dei bonus è stata più contenuta per gli impianti di piccola taglia. Il meccanismo, delineato dal Dm 5 maggio 2011, è semplice: il proprietario deve farsi carico della spesa iniziale (eventualmente con il supporto di un prestito) e, in cambio, riceve per 20 anni un incentivo in denaro versato dal Gse, il Gestore dei servizi energetici. Ad esempio, un impianto collocato su una villetta, con una potenza fino a 3 kW ed entrata in esercizio a dicembre di quest’anno, incassa 29,8 centesimi per chilowattora di energia prodotta: che vuoi dire circa mille euro l’anno. Ma bisogna tenere conto anche del risparmio sulla bolletta energetica e della remunerazione dell’elettricità ceduta alla rete.
TEMPI DI RIENTRO
Se il progetto è ben congegnato, i tempi di recupero dell’investimento sono inferiori ai dieci anni, come dimostrano gli esempi riportati in alto, elaborati da Cremonesi consulenze. Un impianto di taglia domestica su una villetta in provincia di Venezia, ad esempio, può ripagarsi in poco meno di sette anni, lasciando – al termine del ventennio – un saldo positivo di circa 10mila euro (compresi i costi di manutenzione e assicurazione). Si tratta, comunque, di cifre medie, che vanno declinate caso per caso: ad esempio, se l’installazione avviene su un tetto difficile da raggiungere, il costo dell’impianto chiavi in mano può aumentare da 10.500 a 10mila euro, allungando i tempi di rientro. Lo stesso vale per le condizioni di irraggiamento solare e per la qualità dei moduli installati, che influenzano la resa dell’impianto. Il ricorso a un prestito bancario può allungare il rientro oltre i 15 anni, ma consente di ridurre o azzerare l’esborso iniziale. Sul mercato ci sono imprese specializzate che offrono pacchetti "tutto compreso" facendosi carico, oltre che dalla parte tecnica e burocratica, anche del finanziamento. In questi casi, spesso gli incentivi erogati dal Gse vengono girati su un conto corrente dedicato, e vanno direttamente a rimborsare le rate. Di fatto, ottenere il finanziamento può essere più facile per una famiglia che per un’impresa, perché in questo caso la banca valuta sempre l’esposizione creditizia complessiva dell’azienda.
SOLUZIONI INTEGRATE
«II fotovoltaico è oggi una tecnologia matura – spiega Giorgio Graditi, responsabile dell’unità delle tecnologie fotovoltaiche per l’Enea Portici – utilizzabile e conveniente in tutti i casi, anche se è indubbio che l’efficienza cambia a seconda delle condizioni in cui è installato l’impianto. I costi negli ultimi due anni sono molto diminuiti e la tecnologia è ormai rodata e garantisce un’ottima affidabilità, anche se si fa strada in parallelo e guadagna posizioni l’uso del film sottile, che ha come peculiarità il fatto di poter essere integrato negli elementi architettonici». Per scegliere la soluzione migliore, un proprietario di casa ha due strategie. La prima è affidarsi alle ditte che offrono pacchetti "chiavi in mano", privilegiando quelle attive su piazza da tempo e visionando, se possibile, alcune delle loro realizzazioni. La seconda strategia, invece, consiste nel coinvolgere un tecnico indipendente. «Credo che la procedura migliore sia proprio affidarsi a un professionista in grado di elaborare un corretto studio preliminare, che tenga conto dei consumi, delle caratteristiche dell’edificio e degli impianti energetici esistenti», commenta Renato Cremonesi, presidente di Cremonesi consulenze. In questo modo si possono ottimizzare gli incentivi. «L’integrazione fra fotovoltaico e pompe di calore elettriche per il riscaldamento-condizionamento e l’acqua calda sanitaria porta alla riduzione della bolletta energetica globale del 50-80% e in alcuni casi, specie al Sud, all’azzeramento», aggiunge Cremonesi. Ma si tratta di soluzioni da valutare caso per caso, come avverte Graditi: «Per il riscaldamento esistono tecnologie che nascono sempre dal sole e che possono risultare più efficienti rispetto a un impianto misto, come il solare termico o il solar cooling».