Home Cosvig Slitta il Piano Nazionale Energia e Clima

Slitta il Piano Nazionale Energia e Clima

721
0
CONDIVIDI
Two human hands holding earth globe and heart shape of tree over blurred nature background. Elements of this image furnished by NASA
Il documento, che avrebbe dovuto essere inviato all’UE entro il 31 Dicembre, è stato appena reso noto dal ministero dello Sviluppo economico

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Il regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia prevede – per gli Stati membri – la redazione di piani nazionali che definiscano il contributo dei diversi Paesi al raggiungimento dei target comunitari al 2030 in materia di energia e clima. Anche l’Italia avrebbe dovuto elaborare e inviare all’attenzione dell’UE il proprio Piano nazionale energia e clima entro il 31 dicembre 2018, ma la scadenza è ormai passata e il documento non è stato reso noto entro i tempi previsti.

 

Dalla Cop24 in corso a Katowice, in Polonia, l’attuale ministro dell’Ambiente – Sergio Costa – spiegava: «Lavoriamo ad un Piano energia e clima per definire le azioni necessarie per ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni e di incremento delle energie rinnovabili, che ci permetteranno di perseguire nel nostro percorso di decarbonizzazione».

Come spiegava pochi giorni fa Andrea Orlando, ex ministro dell’Ambiente nel governo Letta, il Piano costituisce «un documento di grandissima rilevanza, che ridefinirà le nostre politiche industriali e che accompagnerà una transizione profonda dell’economia. Purtroppo ad oggi di questo Piano sappiamo poco o niente e su di esso non si è generato un dibattito pubblico consapevole delle implicazioni che avrà per il futuro del Paese».

 

Proprio mentre scriviamo il ministero dello Sviluppo economico ha rotto gli indugi annunciando tramite una nota stampa l’invio del documento (in data odierna) alla Commissione europea, anche se il link al documento integrale non risulta al momento consultabile.

La nota stampa offre però una prima panoramica sui target che l’Italia ambirà a raggiungere, come nel caso delle energie rinnovabili.

La direttiva Red II approvata in sede europea lo scorso anno prevede che entro il 2030 queste dovranno soddisfare almeno il 32% dei consumi finali lordi dell’Ue.

Come spiegato dallo stesso ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio (M5S) nel luglio 2018per il nostro Paese «raggiungere il 32% da fonti rinnovabili nei consumi finali significa che dobbiamo raddoppiare, in soli 10 anni, la produzione da rinnovabili. Passando dagli attuali 130 TWh a più di 200. Questi obiettivi, insieme al programma di decarbonizzazione, guideranno la stesura del Piano energia e clima, una bozza che sarà inviata per le valutazioni in commissione entro dicembre» 2018. Alla fine di novembre però il sottosegretario del Mise con delega all’Energia Davide Crippa (M5S) ha comunicato che il nuovo target italiano per le rinnovabili sarà al ribasso rispetto a quello comunitario: «Siamo orientati al 30%». Ed è questo l’obiettivo che riporta anche la nota stampa del Mise appena pubblicata.