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Il teleriscaldamento geotermico: comune denominatore tra le fiere sui temi energetici

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C’è un filo comune che lega le ultime fiere sull’energia: il teleriscaldamento, in particolare quello che sfrutta la geotermia come fonte di calore.

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Il teleriscaldamento geotermico è stato un tema presente in tutte le recenti fiere sull’energia rinnovabile e l’efficienza energetica.

Se n’è parlato a Firenze, a Energethica, nel corso del seminario organizzato da CoSviG per i giornalisti delle testate toscane; è stato presentato come una best practice tra le misure energetiche nelle infrastrutture pubbliche a Klimaenergy che si è svolto a Bolzano nello stesso periodo. Se ne parlerà a Geothermoexpo che si terrà a Ferrara in questi giorni di fine settembre: il salone dell’energia geotermica in cui si danno appuntamento tutti i più importanti operatori europei del settore.

La geotermia rappre­senta, infatti, una risorsa strategica per un riscaldamento sempre più sosteni­bile e il teleriscaldamento è uno degli usi diretti più versatili dell’energia geotermica, anche se ancora poco sfruttato.

Per realizzare una rete di riscaldamento si possono, infatti, utilizzare le alte entalpie, usando il vapore ad alta temperatura che proviene dal sottosuolo come avviene in buona parte dei territori delle aree geotermiche toscane (Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Santa Fiora e prossimamente Radicondoli, Monteverdi Marittimo, Chiusdino e Montieri).

Il teleriscaldamento si può realizzare efficacemente anche utilizzando le medie e basse entalpie integrando magari l’impianto con altri sistemi energetici, in particolare il solare, ma anche le biomasse.

E’ un impianto che distribuisce acqua calda, per riscaldamento e per impieghi domestici-sanitari, agli edifici che vi sono allacciati; porta quindi direttamente nelle case il calore per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria senza bisogno di avere caldaie, bruciatori, serbatoi per il combustibile e canne fumarie.

Un impianto di teleriscaldamento geotermico può appunto integrarsi con altri sistemi energetici, come è il caso di Ferrara dove la rete che sfrutta principalmente l’energia geotermica (più dell’80%), oltre ai rifiuti e al solare, è in grado di servire circa 22.000 appartamenti.

Può essere alimentato in maniera esclusiva con energia geotermica come nel caso degli impianti attivi nelle aree geotermiche toscane, dove si utilizza il vapore geotermico che cede la sua energia termica attraverso gruppi di scambio vapore/acqua calda per scaldare direttamente l’acqua circolante nei radiatori dell’impianto di riscaldamento delle abitazioni.

I sette impianti che costituiscono il teleriscaldamento di Pomarance, ad esempio, si diramano in oltre 150 chilometri di rete che eroga 42.000 Gcalh/anno con un risparmio pari a 4.210 Tep di combustibili fossili e di 13.000 tonnellate evitate di CO2, che non vengono, quindi, emesse in atmosfera.

Oltre ai vantaggi ambientali una rete di teleriscaldamento può offrire anche altre importanti opportunità come volano per uno sviluppo di un territorio con ricadute economiche dirette ed indirette.

Il teleriscaldamento è inoltre una occasione di pianificazione territoriale, per conciliare al meglio risorse e sfruttamento delle fonti energetiche e la loro integrazione.

Certo non mancano anche per il teleriscaldamento a fronte dei tanti vantaggi, anche alcune criticità che sono principalmente di natura tecnico impiantistica: l’investimento iniziale, infatti, risulta elevato e la distanza dalla fonte di calore costituisce una variabile di notevole impatto sul costo totale dell’operazione.

Problemi che possono essere superati rendendo il teleriscaldamento un sistema aperto, accessibile a tutti gli utenti che insistono su un determinato bacino territoriale e se si sviluppa prevalentemente su suolo pubblico. In questo modo anche i costi vengono ripartiti su molti utenti e quindi si abbattono sensibilmente.