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Per l’89% degli italiani , secondo un’indagine Ispo, le rinnovabili sono l’energia del futuro

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Il maggior apprezzamento va all’energia eolica, verso cui il 44% del campione sarebbe disponibile a destinare una quota della bolletta compresa tra l’1 e il 6%.

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Gli italiani sono pronti a raccogliere la sfida delle energie rinnovabili e riconoscono che queste fonti sono un’opportunità su cui investire anche in prima persona.

Dati che emergono come risultato di un sondaggio condotto da ISPO, l’istituto per gli studi sulla pubblica opinione, per ANEV – Associazione Nazionale Energia del Vento – e presentato in occasione del Festival dell’Energiaa di Firenze, da Renato Mannheimer.

L’89% del campione intervistato si dice certo che occorra scommettere tutto sulle rinnovabili, in particolare sull’eolico; inoltre, il 22% degli intervistati ha dichiarato che sarebbe disponibile a veder aumentare l’importo della propria bolletta elettrica a patto che una parte sia destinata alle fonti pulite.

L’energia eolica è la fonte che riscuote maggiore consenso con il 71% che lo percepisce come una vera e propria marcia in più per il nostro Paese e solo il 9% del campione che dichiara di non conoscerla, contro un ben più cospicuo 50% che dice di non conoscere l’idroelettrico, il geotermico e le biomasse.

Tra gli estimatori dell’eolico il 44% si dice favorevole a destinarvi una quota della bolletta compresa tra l’1 e il 6% mentre il 23% del campione indica una quota oltre il 6%.

Sempre in merito all’energia eolica l’81% non ritiene che possa danneggiare la salute ma scende al 63% la percentuale di coloro che ritengono che non possa danneggiare il paesaggio.

L’eolico è considerato inoltre per il 73% degli intervistati un’opportunità anche per le imprese e ritengono che tale scelta avrebbe delle importanti ricadute d’immagine per le aziende.

La popolazione che ha recentemente bocciato la possibilità di un ritorno al nucleare, esprimendosi attraverso un referendum, si dichiara quindi pronta ad investire, non solo come sistema paese ma anche in prima persona nelle rinnovabili, però ritiene che il Governo non fornisca i necessari strumenti per poterlo fare.

La maggioranza assoluta degli intervistati (51%) giudica, infatti, pressochè nullo il contributo apportato finora dal Governo allo sviluppo delle rinnovabili e il 37% ritiene che se qualcosa è stato fatto, non sia ancora sufficiente.

Interessante anche il profilo del campione in relazione ai risultati del sondaggio.

Sono i giovani quelli che vorrebbero un governo più attento verso le fonti rinnovabilii: nella fascia 18-24 anni il consenso arriva, infatti, al 70%; tra i 25 e i 54 anni oscilla attorno al 60%; scende al 48% nel gruppo 45-54 anni e si assesta al 37% oltre i 55 anni.

Tra chi si è espresso favorevolmente rispetto ad investire di più sulle rinnovabili, oltre il 60% ha un titolo di studio (diploma o laurea) contro il 34% delle persone con licenza elementare.

Sono più disponibili inoltre gli elettori di centrosinistra (67%) e di centro (51%) meno quelli di destra (45%).

Tra i motivi principali della scelta degli italiani c’è la forte volontà di indipendenza da mercati esteri che conta per sette persone su dieci.

Gli italiani intervistati si dimostrano, oltre che sensibili alle nuove fonti di energia, anche consapevoli di quanto il problema energetico vada affrontato con interventi su più fronti, attivando una sinergia tra più strategie energetiche.

L’81% auspica, ad esempio, un massiccio intervento sulla rete elettrica italiana, per migliorare la distribuzione di energia.

Non piace, invece, la scelta di aumentare gli acquisti di energia dall’estero o diversificare i paesi fornitori.