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Umbria, ARCHIMEDE SOLAR ENERGY: Presidente Marini, “Un esempio concreto di Green Economy”

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Inaugurato in Umbria il nuovo stabilimento Archimede solar energy, frutto di una joint venture tra Angelantoni e industrie Siemens

Fonte: market press

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"Quella di oggi è una bella giornata per l´Umbria, ma anche per la Regione come istituzione, che ha creduto e sostenuto il progetto Archimede solar energy. Troppo spesso in questi ultimi tempi siamo costretti ad occuparci di crisi industriale e aziendale, mentre oggi inauguriamo un nuovo e innovativo stabilimento". Lo ha detto nel pomeriggio di ieri a Massa Martana la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso dell´inaugurazione del nuovo stabilimento Archimede solar energy, frutto di una joint venture tra Angelantoni e industrie Siemens. La presidente Marini ha quindi sottolineato come "l´iniziativa che prende avvio oggi, è importante sotto diversi punti di vista. Innanzitutto – ha detto – perché si tratta di un´impresa manifatturiera che realizza un investimento innovativo per ciò che riguarda la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, come il sole. E´ questo – ha aggiunto – un esempio concreto di green economy che, spesso, viene confusa con la realizzazione di semplici impianti per la produzione di energia". "Al contrario, ciò che si deve intendere come energia verde – ha precisato – è in realtà un modo e una cultura di pensiero, non solo legata alla produzione di energia, ma al modello di sviluppo industriale e ad uno stile di vita ambientalmente compatile". La presidente Marini ha infine ricordato come la Regione Umbria abbia sostenuto questo progetto "intervenendo direttamente in un´operazione di bonifica ambientale del sito in cui sorge lo stabilimento, finanziata dall´ente con un importo di 12 milioni di euro". "Vogliamo come Umbria concorrere – ha concluso – nel raggiungimento dell´obiettivo stabilito dall´Unione europea, il cosiddetto 20-20-20, e cioè arrivare entro il 2020 ad una quota di produzione di energia prodotta da fonti rinnovabili pari al 20 per cento del nostro fabbisogno".