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Corre l’Italia del fotovoltaico

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Superati i 10 mila Mw installati con oltre 270 mila impianti collegati alla rete elettrica nazionale

Fonte: Il Sole24ore

Autore: Federico Rendina

Brinda l’Italia delle ener­gie rinnovabili: 10mila me­gawatt installati con oltre 270 mila impianti collegati alla rete elettrica nazionale rappresen­tano un traguardo da molti preannunciato ma per nulla scontato, visto il tira e molla degli in­centivi e le minacce di smobili­tazione di molti imprenditori dell’energia verde.
Brinda doppiamente la Pu­glia, che proprio ieri alla Fiera del Levante ha esibito il re­cord nazionale assoluto: con 1.685 megawatt distribuiti in 17.812 impianti è di gran lunga la regione più ricca di pannelli e di elettricità solare prodotta, anche se il record per il nume­ro degli impianti va alla Lom­bardia (38.810 per 993 me­gawatt). E proprio laPuglia, in­sieme alla Calabria e la Sicilia, è in ottima compagnia nella corsa verso il traguardo epoca­le: la cosiddetta grid parity, ov­vero la competitività del ki­lowatt solare generato senza bisogno di alcun incentivo.
La svolta nella competitività (che però sconta anche la mag­giore onerosità della nostra ge­nerazione tradizionale rispet­to alla media europea) arriverà nel nostro Sud, in anteprima eu­ropea e al pari delle aree del glo­bo più baciate dal sole, in un pa­io di anni, tra il 2013 e il 2014. Ce lo dice il report appena diffuso da Epia; l’associazione europea delle industrie di settore, in col­laborazione con i consulenti di A T Kearney. Report che asse­gna comunque ai paesi meno assolati un robusto premio di consolazione: entro sei anni la grid parity dovrebbe diffonder­si in tutta Europa.
Può forse gioire l’industria degli apparati, che qui da noi vorrebbe guadagnare spazio ri­spetto alla dipendenza che an­cora tributiamo alle forniture estere (dalla Cina ma anche dal­la Germania). Potrebbe gioire lo Stato, che ha nuovi motivi per attenuare gli incentivi, an­che se dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza per l’alta­lena e l’inaffidabilità delle poli­tiche di settore che intanto ri­schiano di allontanare gli investitori internazionali.
Possiamo gioire, ma con qualche cautela, tutti noi: è ve­ro che la nostra energia solare si irrobustisce, ma è anche ve­ro che l’energia così prodotta è, come ben si sa, una frazione di quella garantita dalla stessa potenza installata con impian­ti tradizionali (gas o carbone, ad esempio). Tant’è,che il nostro solare vale, ancora oggi, appena il 3% dell’elettricità che consumiamo.
Lo scenario tratteggiato da­gli ultimi rapporti ci sprona comunque in positivo. Solo quest’anno – riferisce il Gme (Gestore dei servizi energeti­ci), l’operatore istituzionale che coordina e gestisce gli in­centivi verdi – entreranno in servizio circa 6.500 me­gawatt solari. E «alla fine del 2011 la potenza complessiva in esercizio in Italia potrebbe raggiungere i 12mila me­gawatt, per un numero d’im­pianti intorno ai 350mila».
Ed ecco che «l’andamento delle Installazioni per l’anno in corso proiettano di fatto l’Italia al primo posto nella graduato­ria mondiale per potenza entra­ta in esercizio nel 2011» con la prospettiva di chiudere l’anno in corso con un volume triplo di nuove installazioni fotovol­taiche rispetto alla Germania, il paese «da un decennio leader del mercato fotovoltaico mon­diale» sottolinea il Gse.