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Il lavoro come chiave di volta per dare futuro alla geotermia toscana

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Per il sindaco di Monterotondo Marittimo è «urgente che la Regione Toscana assuma le sue responsabilità fissando certezze sulla geotermia in una Legge, e convocando un tavolo con tutti i Comuni per definire garanzie di investimenti e sviluppo sull’area tradizionale»

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

«La chiave di volta per garantire la vita di comunità interne come la nostra è l’occupazione ed è proprio sul lavoro che Enel dovrà offrire futuro». Il sindaco di Monterotondo Marittimo, Giacomo Termine, pone il lavoro come condizione centrale per rilanciare lo sviluppo sostenibile della coltivazione geotermica in Toscana, in un momento di particolare fragilità: «Per la prima volta – ricorda infatti il sindaco – si prospetta un futuro di decrescita nell’area tradizionale», di cui anche Monterotondo Marittimo è parte. Un momento dunque dove da una parte «la Regione più che sospensioni deve dare certezze di programmazione», ma dall’altra l’occupazione sul territorio deve crescere: ad oggi i numeri del lavoro geotermico in Toscana sono racchiusi in circa 700 dipendenti Enel e un altro migliaio di occupati nell’indotto.

«A cosa è valsa la nostra difesa contro coloro che volevano fermare la geotermia – argomenta Termine – se oggi si assume sempre meno e le nostre imprese non sono impegnate nelle attività di manutenzione? È un problema di ruoli? Noi sindaci non abdicheremo al nostro e se lo “scambio” virtuoso non verrà rispettato da Enel adotteremo tutti gli strumenti perché siano rispettate le esigenze delle nostre aree».

Da ultimo si ricorda ad esempio il «completo disaccordo sui criteri di partecipazione alla selezione» espresso unitariamente da dieci sindaci geotermici (compreso il sindaco di Monterotondo Marittimo) relativamente al bando lanciato da Enel quest’estate per l’assunzione di dieci apprendisti.

Le istituzioni sono infatti per definizione «il soggetto che tutela la comunità e governa la sintesi dei vari interessi. L’attività geotermica è uno degli esempi di uno scambio che io reputo virtuoso tra i bisogni di crescita dell’uomo e le risorse offerte dalla natura», riflette il sindaco, ritenendo però che «questo rapporto virtuoso tra comunità e sfruttamento industriale di una risorsa naturale venga mal interpretato dall’azienda demandata a farlo: Enel Green Power».

Per Termine infatti a fronte «ad esempio, dell’impegno del Comune di Monterotondo Marittimo e dell’aiuto del consigliere Leonardo Marras e del presidente Rossi a favore dell’attività geotermica che consente oggi la costruzione della sesta centrale di Monterotondo M.mo, dopo l’iniziale stop della sovrintendenza, Enel disattende tutti gli impegni di sostegno occupazionale ed economico all’area».

In questo quadro il primo cittadino di Monterotondo Marittimo ritiene dunque «urgente che la Regione Toscana assuma le sue responsabilità fissando certezze sulla geotermia in una Legge, e convocando un tavolo con tutti i Comuni per definire garanzie di investimenti e sviluppo sull’area tradizionale».