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Per lo sviluppo sostenibile della geotermia serve un «intenso lavoro congiunto con i territori»

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Un’energia rinnovabile dall’enorme potenziale: «Quello stimabile in Europa al 2030 è di 34 TWh, ma con lo sviluppo di tecnologie e innovative si potrebbe arrivare nel 2050 a moltiplicare tale cifra di 50 volte». Manzella (CNR): «Fino ad oggi abbiamo lasciato troppo spazio ai malumori, alle paure, agli interessi di chi muove un elettorato con slogan simil-ambientalisti che riducono la fiducia nelle istituzioni»

Fonte: Greenreport.it

Autore: Luca Aterini

Adele Manzella, geologa e Primo Ricercatore all’Istituto di Geoscienze e Georisorse (IGG) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), svolge da anni un ruolo di primo piano a livello europeo e internazionale per lo sviluppo sostenibile della geotermia, ed è stata recentemente chiamata a ricoprire il ruolo di presidente dell’Unione geotermica italiana (UGI). L’abbiamo intervistata.

È stata presentata a Pisa la Vision for deep geothermal, che lei ha contribuito a redarre sotto il cappello dell’Ue con la European Technology & Innovation Platform on Deep Geothermal (ETIP-DG). Che cosa s’intende per geotermia profonda?

«Abbiamo utilizzato questo termine non tanto per connotare una profondità specifica, bensì per distinguere le tecnologie da quelle definite shallow geothermal che erano comprese nella Heating&Cooling Platform già esistente. Le tecnologie deep geothermal comprendono quelle utilizzate per la produzione di energia elettrica, per i grandi impianti di tele-riscaldamento e -raffrescamento, e per tutti gli usi termici compreso lo stoccaggio termico, gli impianti di cogenerazione, in cascata ed ibridi»…(continua)