DODICI minicentrali idroelettriche sull´Arno. Per un totale di 70milioni di Kwh ogni anno. E´ il «progetto turbine» adesso sulla linea di partenza: dopo un iter tortuoso e lunghe battaglie legali, la Provincia aggiudica questa settimana il «project-financing» che mette gambe ad un´idea coltivata da anni: produrre energia elettrica sfruttando il dislivello delle pescaie dell´Arno. Da Incisa fin dentro la città di Firenze.
«Un progetto innovativo, unico in Europa per dimensioni e modalità», rivendicano il presidente Andrea Barducci e l´assessore all´ambiente Renzo Crescioli. Un progetto concepito quando a capo della Provincia c´era ancora Matteo Renzi (il primo studio di fattibilità risale al 2007), ma solo adesso pronto a scattare. In una prima fase la Provincia ha selezionato la proposta presentata dall´Associazione temporanea d´impresa (Ati) tra Pac di Bolzano e Imprese Bresciane, preferendola a quella di Publiacqua e del raggruppamento con dentro la Btp. Adesso anche la seconda fase del «project» è arrivata in fondo: alla gara effettuata sulla base del progetto base dell´Ati ha partecipato anche il gruppo Toto. E nel giro di 2-3 giorni ci sarà l´aggiudicazione definitiva.
Si tratta di realizzare 13 turbine su 12 pescaie esistenti nel tratto fiorentino dell´Arno: un investimento di circa 100 milioni tutto a carico dei privati, che per 19 anni potranno sfruttare economicamente le minicentrali in cambio di un canone annuo di 474mila euro versato alle casse provinciali. «A queste condizioni i privato dovranno però realizzare anche alcune opere aggiuntive per il miglioramento delle sponde del fiume, dalle aree a parco alle piste ciclabili fino a campi di minigolf. Oltre naturalmente al pieno ripristino delle pescaie», dice l´assessore provinciale Crescioli.
Si tratta di realizzare 13 turbine su 12 pescaie esistenti nel tratto fiorentino dell´Arno: un investimento di circa 100 milioni tutto a carico dei privati, che per 19 anni potranno sfruttare economicamente le minicentrali in cambio di un canone annuo di 474mila euro versato alle casse provinciali. «A queste condizioni i privato dovranno però realizzare anche alcune opere aggiuntive per il miglioramento delle sponde del fiume, dalle aree a parco alle piste ciclabili fino a campi di minigolf. Oltre naturalmente al pieno ripristino delle pescaie», dice l´assessore provinciale Crescioli.
Dopo l´aggiudicazione spetterà all´impresa vincitrice fare il progetto definitivo, sul quale si misurerà la Via, la valutazione d´impatto ambientale. E già all´inizio del 2012, secondo la tabella di marcia della Provincia, scatteranno i lavori nelle 12 pescaie selezionate dopo averne esaminate circa 20. Dove saranno posizione le turbine o «briglie»?
Seguendo il corso dell´Arno, si parte dalla pescaia di Incisa3, in località Mulino. Poi si prosegue con Ponte Annibale, nel Comune di Reggello, località Bruscheto. Quindi a Rignano a San Clemente, alle Sieci nel Comune di Pontassieve, in corrispondenza della confluenza in Arno del torrente Sieci. Poi ancora la pescaia dell´Ellera, quella di Compiobbi e di Martellina e Cartiera, tutte e tre nel comune di Fiesole. Infine le pescaie di Firenze: si parte con quella di Sant´Andrea a Rovezzano, dove la parte centrale della traversa è stata demolita durante i lavori di costruzione del ponte ferroviario. Quindi la pescaia di Nave a Rovezzano fino a quella di San Niccolò. Le ultime due pescaie individuate sono quella dell´Isolotto, che si trova proprio davanti al parco delle Cascine. E infine quella di Porto di Mezzo, nel Comune di Lastra a Signa.
In ogni pescaia verranno installate delle piccole turbine che, secondo le stime, produrranno complessivamente 70 milioni di Kwh/anno: «Una produzione equivalente ad oltre 45 mila tonnellate di Co2, circa il 2 per cento delle emissioni dell´intera regione», fa i conti il responsabile ambiente della Provincia. Ma non è stato facile arrivare fin qui: i contenziosi legali sono arrivati fino alla Cassazione, che ha riconosciuto alla Provincia il pieno titolo di avviare il progetto turbine.