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Rinnovabili, Sostenibilità, Sviluppo, Toscana: Lo sviluppo sostenibile entra nello Statuto della Toscana

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Insieme alla “promozione dell’economia circolare” e “l’uso di energia da fonti rinnovabili” entra a far parte dei principi generali che guidano l’operato della Regione

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Il Consiglio Regionale della Toscana ha accolto con un’ampia maggioranza due proposte di legge (la Pdl 9 e la Pdl 272), avanzate a prima firma della vicecapogruppo PD Monia Monni, ed entrambe incentrate sullo sviluppo sostenibile e l’economia circolare.

Entrambe le proposte sono state approvate definitivamente dall’aula del Consiglio Regionale, con 28 voti a favore e 9 astenuti (ovvero il consigliere Paolo Bambagioni del PD e tutti quelli di Lega, FI e FdI), e sono dunque andate a modificare lo Statuto della Regione, ovvero quel documento che, in armonia con la Costituzione Nazionale, ne determina forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento.

In questo senso la Toscana si trova così in prima linea rispetto alla richiesta avanzata da tempo dall’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) a livello nazionale, ovvero inserire esplicitamente lo sviluppo sostenibile – definito come lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri – all’interno della Costituzione italiana.

«Festeggiamo l’ambiente adottando una norma che ha l’obiettivo di tutelarlo – ha dichiarato Monni – L’insostenibilità del modello attuale è sotto gli occhi di tutti, per cui è necessario un cambio di rotta, che noi con questo atto iniziamo a fare nel nostro territorio. C’è un processo collettivo che sta orientando anche il mercato verso questo tipo di economia e le istituzioni devono accompagnare questa tendenza».

Come spiegato in Consiglio dal presidente della commissione Affari Istituzionali, Giacomo Bugliani, per far sì che le politiche regionali attuino la transizione verso un modello economico circolare fondato sul principio di sviluppo sostenibile, nello Statuto Regionale sono stati ufficialmente introdotti tra i principi generali la promozione delle “condizioni per uno sviluppo sostenibile per la soddisfazione dei bisogni della generazione presente e la salvaguardia della vita delle generazione future”e “la promozione dell’economia circolare, quale modello economico idoneo a rigenerarsi da solo, attraverso la valorizzazione degli scarti di consumo, l’estensione del ciclo vita dei prodotti, la condivisione delle risorse, l’impiego di materie prime seconde e l’uso di energia da fonti rinnovabili”.

Sebbene nell’aula alcuni abbiano ritenuto l’atto «solo un gesto di comunicazione politica, del tutto inconsistente dal punto di vista dei contenuti», come nel caso di Marco Casucci (Lega), e altri si siano posti il quesito di «come votare una proposta di legge che dice una cosa giusta, ma che – è la riflessione di Giacomo Giannarelli (M5S) – nulla aggiunge e nulla toglie», la posizione tenuta in aula da Leonardo Marras (PD) offre una sintesi: «La rivendicazione di concretezza è legittima – ha spiegato – ma lo Statuto è un atto costitutivo che caratterizza la Toscana e stabilisce la nostra identità, i nostri tratti distintivi, la nostra evoluzione culturale. Non ha nulla a che vedere con le attività di governo, ma è importante inserire il concetto di economia circolare in quel patto di comunità stabilito con lo Statuto».

Una posizione che ha trovato concorde anche Serena Spinelli (Art. 1-Mdp), la quale ha ribadito che «lo Statuto esprime concetti fondamentali e definisce quello che in Toscana vogliamo essere. Non è un atto concreto, ma esprime valori che poi guidano tutte le altre leggi che facciamo».