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Geotermia, Ambiente, Salute, Amiata: il sindaco di Arcidosso fa il punto su salute, aree non idonee e impianti

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«Vorrei sgombrare il campo su improbabili emergenze sanitarie che non sono state assolutamente prese in considerazione né dai responsabili ARS dello studio InVetta né dai responsabili della ASL Sud Est, né tantomeno dai medici di medicina generale»

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Aree non idonee, sviluppo di nuovi impianti geotermici e studio epidemiologico InVetta: il sindaco di Arcidosso Jacopo Marini fa il punto sull’attualità dei temi geotermici chiarendo la propria posizione in proposito.

I risultati preliminari dello studio epidemiologico InVetta sono stati presentati pubblicamente per la prima volta proprio presso il teatro comunale di Arcidosso, e al proposito il sindaco Marini sottolinea che «come avevamo promesso ai cittadini c’è stata massima serietà e trasparenza nel portare avanti con rigore i monitoraggi sanitari e ambientali. Si tratta di uno studio serio e rigoroso, unico nel suo genere in Amiata, che sebbene non sia ancora alla fase conclusiva, ci sta dicendo che nel campione c’è una presenza di alcuni metalli in percentuale maggiore rispetto alla medie di riferimento. Questi dati, in particolare quelli relativi al mercurio e all’arsenico, erano attesi, visto che ci troviamo su un vulcano che ha determinate caratteristiche geologiche. E infatti sono dati coerenti con quelli rilevati in altri territori che hanno analoghe caratteristiche. Il dato inaspettato è quello relativo al tallio che dovremo approfondire con più accuratezza di analisi. E in tal senso si sono mosse da subito le mie richieste agli organi competenti».

Ma in ogni caso è bene sottolineare che i dati non mostrano emergenze sanitarie: «Vorrei subito sgombrare il campo su improbabili emergenze sanitarie – rimarca infatti Marini – che non sono state assolutamente prese in considerazione né dai responsabili ARS dello studio InVetta né dai responsabili della ASL Sud Est, né tanto meno dai medici di medicina generale (medici di base) informati dei risultati dello studio e parte in causa di questo progetto, soprattutto per il ruolo di filtro che svolgono con la cittadinanza, in particolare con quella che ha fatto le analisi. Inviterei tutti, prima di dare giudizi troppo affrettati che rischiano purtroppo di essere superficiali e di creare solo allarmismo, di aspettare i risultati definitivi. Noi siamo dalla parte dei cittadini e siamo i primi a tutelarne la salute».

Per quanto riguarda invece l’indicazione delle “aree non idonee” alla coltivazione della risorsa geotermica sul territorio – una questione portata più volte in Consiglio comunale –, il sindaco Marini torna a ribadire i motivi politici per i quali il Comune di Arcidosso non ha presentato il relativo atto alla Regione: «Non sono stato d’accordo con l’impostazione che la Regione ha dato a questo problema, e della questione ho parlato sia con l’assessore Fratoni in più occasioni. Torno dunque a ripetere che mancando una regia regionale o comunque sovracomunale legata alla riflessione dello sviluppo geotermico in Toscana nel suo complesso, regione che il presidente Enrico Rossi vede come distretto geotermico europeo, si lascia esclusivamente ai sindaci e ai territori la scelta di individuare aree idonee o non idonee.

Era ipotizzabile che così si sarebbe ingenerato inevitabilmente il cosiddetto effetto Nimby (Not In My Back Yard, non nel mio giardino). Fenomeno sciagurato questo – sottolinea Marini – che denota immaturità politica e ipocrisia e che è da considerarsi come uno dei mali principali del mancato sviluppo infrastrutturale della nostra nazione».

«La nostra posizione su un eventuale sviluppo futuro della geotermia nel territorio arcidossino – chiarisce in ogni caso Marini – è quella che abbiamo sempre affermato e che abbiamo scritto nel nostro programma elettorale e di governo: diciamo stop allo sviluppo dell’alta entalpia nell’area della concessione di Bagnore. Ogni intervento in questa area deve essere casomai migliorativo e finalizzato alla maggiore riduzione possibile degli impatti ambientali attualmente presenti. Possibilità di sviluppo invece, di una geotermia a media entalpia a ciclo binario (impatti emissivi zero) in aree a vocazione produttiva o comunque fuori da contesti agricoli o soggetti a vincoli paesaggistici, in aree SIC (Sito Interesse Comunitario, ndr), SIR (Siti di Bonifica di Interesse Regionale, ndr), ZPS (Zona di Protezione Speciale, ndr)».