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Il GSE pubblica la guida alle applicazioni innovative finalizzate all’integrazione architettonica del fotovoltaico

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Il Gestore dei servizi elettrici (GSE) ha pubblicato la “Guida alle applicazioni innovative finalizzate all’integrazione architettonica del fotovoltaico”, aggiornata in base alle disposizioni contenute nel Decreto Ministeriale 5 maggio 2011.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

La Guida, scaricabile dal sito del GSE (oppure dalla nostra zezione Documenti Scientifici cliccando QUI) individua e definisce le tipologie, le categorie, i criteri e le modalità d’installazione del fotovoltaico considerato integrato nell’architettura di un edificio, così da poter accedere agli incentivi e specifica, inoltre, la documentazione da presentare a corredo della domanda di ammissione per l’accesso alle tariffe incentivanti.

Nel Decreto Ministeriale del 5 maggio 2011 (Quarto Conto Energia) gli impianti fotovoltaici inseriti nella struttura architettonica di un edificio possono, infatti, beneficiare di un ulteriore incentivo rispetto alle altre tipologie d’impianto, riconoscendo una sorta di premio a chi utilizza tali tecnologie.

Il concetto d’integrazione architettonica nasce con il Secondo Conto Energia e, con il Terzo Conto Energia, il modulo fotovoltaico non è più considerato un mero generatore di energia, ma diventa un nuovo elemento dell’architettura con una funzione che lo rende parte integrante dell’edificio.

Con il Quarto Conto Energia- attualmente vigente- si sottolinea ulteriormente l’esigenza che i moduli fotovoltaici diventino materia di architettura con un ruolo sempre più integrato nell’edificio e non soltanto perché si richiede un’edilizia sostenibile dal punto di vista energetico.

Nella stessa direzione si è quindi orientata l’evoluzione del sistema d’incentivazione del fotovoltaico nel nostro Paese che ha spinto – premiandola sempre più- la crescita di una tecnologia nata per generare un’energia rinnovabile ad alto contenuto tecnologico alla quale si è affiancata la necessità di integrare gli impianti negli edifici.

Pertanto nel DM del 5 maggio (al Titolo III) gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative, gli impianti fotovoltaici che utilizzano moduli non convenzionali e/o componenti speciali sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire elementi architettonici degli edifici hanno diritto a una tariffa incentivante.

Nella Guida del GSE sono quindi definite le caratteristiche che devono avere questi impianti per poter accedere agli incentivi previsti, che come tutti gli impianti fotovoltaici, sono comunque subordinati al rispetto di quanto descritto nel documento GSE “Regole applicative per il riconoscimento delle tariffe incentivanti” previste dal Decreto.

Sono ammessi a beneficiare degli incentivi sia persone fisiche che giuridiche, soggetti pubblici o condomini di unità immobiliari ovvero di edifici.

Riguardo alla potenza ammessa, gli impianti entrati in esercizio dal 1 giugno 2011 devono avere una potenza non inferiore a 1 kW e non superiore a 5 MW, essere conformi alle vigenti normative tecniche, rispettare le caratteristiche e le modalità d’installazione che nel Decreto vengono specificate e realizzati con componenti di nuova costruzione o comunque non già impiegati in altri impianti.

Inoltre devono essere collegati alla rete elettrica o a piccole reti isolate, in modo tale che ogni singolo impianto fotovoltaico sia caratterizzato da un unico punto di connessione alla rete elettrica, non condiviso con altri impianti fotovoltaici.

Le tariffe sono erogate per un periodo di venti anni a decorrere dalla data di entrata in esercizio dell’impianto e rimangono costanti per l’intero periodo d’incentivazione.

Gli impianti fotovoltaici realizzati con moduli non convenzionali e/o componenti speciali che appartengono alla categoria dei piccoli impianti installati su edifici possono beneficiare del premio aggiuntivo abbinato a un uso efficiente dell’energia, ma non possono usufruire di ulteriori maggiorazioni comprese quelle previste per la sostituzione delle coperture in eternit.

Per questa tipologia di applicazioni innovative è, inoltre, possibile cumulare i contributi in conto capitale in misura non superiore al 30% del costo dell’investimento.

Gli impianti realizzati nel 2011 e 2012, inoltre, non sono soggetti all’obbligo dell’iscrizione al Registro dei “grandi impianti”.

La guida descrive infine, ricorrendo a schede e immagini specifiche, le varie tipologie di impianti che rientrano tra quelli considerati non convenzionali o che abbiano componenti speciali che si inseriscono integrandosi o andando a sostituire elementi architettonici degli edifici, che come tali possono accedere agli incentivi.