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Turismo, Sostenibilità, Toscana: La Regione Toscana punta sul turismo sostenibile

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Nel 2018 i turisti potrebbero superare i 100 milioni di presenze in Toscana: un flusso da governare e indirizzare sull’intero territorio. Anche grazie al progetto europeo Herit-Data

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Secondo il rapporto sull’andamento del turismo toscano presentato da IRPET e dalla società SL&A Turismo e Territorio presso l’Auditorium del Consiglio Regionale a Firenze, sono state sfiorate le 100 milioni di presenze turistiche in Toscana nel 2017: un record che – se verranno rispettate le attuali proiezioni che parlano di 2 milioni in più – potrebbe essere polverizzato dai dati dell’anno in corso.

Il turismo si conferma dunque un importante attrattore di risorse per l’economia regionale – nel triennio 2015-2017 i settori caratteristici del turismo hanno creato in Toscana circa 15 mila posizioni lavorative in più con contratti standard di lavoro –, pur con alcuni effetti “collaterali”: col crescere delle presenze stanno crescendo, in maniera rilevante, anche le cosiddette “esternalità negative” collegate, sia sotto il profilo sociale che sotto quello ambientale.

«Non possiamo rimanere spettatori della futura domanda turistica – ha commentato l’assessore regionale Stefano Ciuoffo intervenendo in chiusura dell’evento – né possiamo permetterci di lasciare indietro realtà di grande valore che pur non essendo le città d’arte, devono diventare protagoniste di viaggi di qualità. È necessario dunque quel passo in più fatto di comportamenti mirati, specifici e ponderati che possano farci mettere in atto politiche sufficientemente efficaci per intercettare le domande specifiche. Siamo la Toscana dei grandi centri d’arte ma siamo anche la Toscana che deve imparare sempre di più a mettere in relazione i territori e sollecitare percorsi di qualità, coinvolgendo i turisti in quegli ambiti oggetto di una valorizzazione mirata. Le azioni d a mettere a regime sono tante, il lavoro impegnativo, ma i risultati esposti stamani ci danno la spinta e ci dicono che siamo sulla strada giusta».

All’interno di questo contesto spicca l’impegno della Regione all’interno del progetto europeo Herit-Data, di cui la Toscana è capofila, all’interno del quale si studia e riflette sul turismo sostenibile nell’ambito del bacino mediterraneo. Il turismo, questa la riflessione di partenza, porta sicuramente ricchezza e sviluppo economico. Con conseguenze non sempre positive, però: il turismo di massa comporta anche aggravi significativi – per l’ambiente, la sicurezza e le risorse, sottolineano da Firenze – per i centri storici e per i siti di particolare interesse culturale o archeologico, numerosissimi in Toscana. Da qui l’idea di una gestione sostenibile dei flussi turistici, con l’aiuto delle tecnologie e valorizzando tutto il patrimonio culturale presente e non solo quello attualmente preso d’assalto.

Il progetto Herit-Data ha una durata di quattro anni e si inserisce nell’ambito del programma di cooperazione transnazionale Interreg Med: il budget a disposizione è di 4,2 milioni di euro (per l’85% coperto da finanziamento comunitario), e sta iniziando la fase di raccolta dati e test di modelli e strategie. Oltre alla Regione gli altri partner sono la Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione (Italia), la Fondazione Santa Maria La Real del Patrimonio Storico (Spagna), l’Agenzia per lo Sviluppo della Città di Dubrovnik (Croazia), l’Agenzia delle Città e dei Territori Mediterranei Sostenibili (Francia), la Facoltà di Scienza e Tecnologia della Nuova Università di Lisbona (Portogallo), la Fondazione per la Ricerca, la Promozione e gli Studi sul Commercio della Regione di Valencia (Spagna), la Regione Occitanie/Pyrenees-Mediterranean (Francia), la CRPM (Francia), l’Agenzia per il Turismo di Valencia (Spagna), la Regione della Grecia Occidentale (Grecia), il Centro di Ricerca sullo Spazio (Bosnia Erzegovina).

Un quadro internazionale all’interno del quale sono previste cinque azioni pilota: in Toscana appunto, in Occitania, in Grecia occidentale, nella città vecchia di Dubrovnik, in Croazia e, infine, a Valencia, in Spagna, per il turismo crocieristico.

«Per un territorio a vocazione turistica come la Toscana è fondamentale fare ricerca e applicare gli strumenti tecnologici anche al turismo – sottolinea l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli – La nostra regione attrae ogni anno quasi 100 milioni di turisti, con carichi che sono a volte insostenibili per le città. Le piattaforme tecnologiche in certi casi hanno acuito questo carico, ma non dobbiamo essere vittime dell’innovazione. Anzi, l’innovazione può essere utile per gestire meglio questo fenomeno. Per gestire il turismo servono infatti dati e velocità e siamo felici di lavorare come capofila a questo progetto», conclude l’assessore.