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Geotermia, la Toscana sceglie la forza pulita del sottosuolo

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Questa mattina a Chiusdino, presente il presidente della Regione Enrico Rossi, si inaugura la centrale geotermica Nuova Chiusdino 1 realizzata da Enel Green Power.

Fonte: L’Unità

Autore: L’Unità

Un impianto che si pensa possa avere importanti ricadute non solo sulla produzione di energia ma anche su economia e occupazione. Con Nuova Chiusdino 1 sono33 gli impianti geotermici nella regione, tra Siena, Pisa e Grosseto che, da fonti pulite e rinnovabili, producono5 miliardi di chilowattora all’anno e che coprono il25%del fabbisogno energetico regionale. Sulla geotermia in alcune parti della provincia di Siena, in particolare in Val d’Elsa e in Val di Chiana, ci sono iniziative di ricerca attente a non avere un impatto negativo nelle attività di sfruttamento che arrivano proprio nel momento in cui a Piancastagnaio Enel Green Power ha deciso la chiusura definitiva della centrale geotermoelettrica Pc2 dopo 42 anni di attività perché obsoleta e ambientalmente negativa. «Un atto storico – commentano il presidente della Provincia Simone Bezzini e l’assessore all’ambiente Gabriele Berni – atteso da molto tempo dalla comunità locale e chiesto con forza da tutte le istituzioni. E che apre la strada al piano di riassetto geotermico, risolvendo la criticità maggiore sottolineate con forza in questi anni. La dismissione dell’impianto era uno degli elementi centrali del protocollo firmato nel dicembre del 2007 dagli enti locali con Enel Green Power». Le nuove ricerche di energia geotermica in Val d’Elsa riguarderanno i comuni di Casole d’Elsa, Colle di Val d’Elsa, Radicondoli, Volterra, Castelnuovo Val di Cecina e San Gimignano. L’attività inizierà tra settembre e ottobre da parte della società Magma Energy e si prevede possa durare un paio d’anni. A Montepulciano il Comune ha firmato un accordo con l’Università di Firenze e con l’associazione no-profit «Gruppo informale per la geotermia e l’ambiente», che, per i prossimi 30 mesi, studieranno il sottosuolo del territorio comunale per capire se c’è calore da utilizzare. L’associazione ecologisti democratici di Siena suggerisce che «prima di procedere a nuove concessioni, sia pure esplorative, si ponga attenzione a riqualificare le critiche aree geotermiche che attualmente già ci sono » e che è necessario che «la Regione prosegua con maggiore forza e coraggio sulla strada di una politica di confronto con il gestore per una coltivazione geotermica sostenibile