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La Roadmap 2050 di IRENA: rispettare Parigi si può e conviene, grazie a rinnovabili e efficienza energetica

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L’Agenzia Internazionale per l’Energia Rinnovabile (IRENA) ha da poco pubblicato il rapporto Global Energy Transformation: A Roadmap to 2050

Fonte: Fondazione per lo sviluppo sostenibile

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L’Agenzia Internazionale per l’Energia Rinnovabile (IRENA) ha da poco pubblicato il rapporto Global Energy Transformation: A Roadmap to 2050che identifica un percorso di trasformazione del sistema energetico mondiale compatibile, con una probabilità del 66%, a contenere l’ innalzamento della temperatura globale al sotto della soglia dei 2°C.

Come è noto, infatti, l’Accordo globale sul clima di Parigi 2015 punta a limitare l’aumento della temperatura media globale rispetto ai livelli preindustriali al di sotto dei 2°C, facendo il possibile per avvicinarsi alla soglia di 1,5°C (oggi siamo già oltre +1°C).

Con le politiche ad oggi messe in campo o programmate (compresi i contributi volontari nazionali identificati nell’ambito dell’Accordo di Parigi), il mondo esaurirebbe il proprio “carbon budget” (che peraltro potrebbe essere rivisto ulteriormente al ribasso a seguito del prossimo lavoro dell’IPCC) in meno di 20 anni e i combustibili fossili continuerebbero a dominare il mix energetico globale per i decenni a venire.

Stando alla analisi di IRENA, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica potrebbero, insieme, garantire il 94% delle riduzioni delle emissioni di CO2 necessarie (la restante parte sarebbe ottenuta principalmente tramite lo shift verso il gas naturale e lo sviluppo delle tecnologie di cattura e il sequestro del carbonio, mentre la produzione di energia nucleare rimarrebbe ai livelli del 2016). Ma per far questo serviranno politiche efficaci e un cambio di passo notevole rispetto ai trend attuali.

In particolare, il contributo delle fonti rinnovabili dovrà passare da circa il 19% del consumo finale di energia del 2015 a circa due terzi entro il 2050, moltiplicando per sei l’attuale tasso di crescita delle rinnovabili. Nello stesso periodo, la quota di rinnovabili nel settore della produzione elettrica dovrà passare da circa un quarto all’85%, principalmente attraverso la crescita di solare ed eolico. Inoltre, poiché l’elettricità a basse emissioni di carbonio diventerà progressivamente il principale vettore energetico, la quota di elettricità negli usi finali (edifici, calore e trasporti) dovrà raddoppiare, passando da circa il 20% nel 2015 al 40% nel 2050.

Il focus principale del documento è chiaramente sulle rinnovabili, ma i risultati dello studio dimostrano anche che senza un intervento incisivo sui consumi energetici non sarà possibile centrare gli obiettivi climatici. Nello scenario proposto, grazie a politiche e misure in favore dell’efficienza, l’intensità energetica dell’economia globale diminuirà di circa i due terzi, portando la domanda di energia nel 2050 a un livello inferiore a quello del 2015.