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Geotermia, Toscana: Rinnovabili in Toscana, viste da Legambiente: geotermia in testa col 70% dell’energia prodotta

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Durante la tappa grossetana del Treno verde l’associazione ambientalista ha premiato “I RinnovABILI”: due sono aziende della Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il 100% dei Comuni della Regione Toscana ha sul proprio territorio almeno un impianto da fonte rinnovabile, che sia per la produzione di energia elettrica e/o quella di calore: se ne contano in tutto 39.203, secondo i dati ricordati da Legambiente durante la tappa grossetana del Treno Verde, il convoglio dell’associazione ambientalista e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane (realizzato con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente), che viaggia lungo i binari d’Italia proprio per chiedere all’Europa e al Paese maggiori impegni nel Pacchetto Energia e Clima 2030, e traghettare così il nostro Paese verso la totale decarbonizzazione del proprio sistema energetico. Un impegno per testimoniare il quale non c’è niente di meglio che esempi concreti, come quelli portati dal territorio. Ecco dunque perché Legambiente dettaglia le energie rinnovabili maggiormente valorizzate in Toscana.

Dei 39.203 impianti presenti, a livello di diffusione domina il fotovoltaico (con il 98,8% degli impianti), primato che viene mantenuto osservando la potenza installata: la potenza efficiente netta degli impianti a fonti rinnovabili installati si attesta a 2.181MW (circa il 50% della potenza netta disponibile nella Regione), 776,2MW dei quali da fotovoltaico (35,6%), 767,2MW da geotermia (35,2%) e 360,8MW da idroelettrico (16,5%) a chiudere il podio.

La classifica cambia però radicalmente andando a osservare l’effettiva produzione di energia: come già accennato il fotovoltaico rappresenta il 98,8% degli impianti e il 35,6% della potenza installata, ma poco oltre il 10% (con 859 GWh/anno) dell’energia effettivamente prodotta da rinnovabili.

A essere largamente determinante è invece la geotermia, dalla quale (5.867 GWh/anno secondo Legambiente, un dato leggermente inferiore a quello aggiornato recentemente dalla Regione Toscana) arriva circa il 70% dell’energia prodotta da rinnovabili in Toscana. La restante produzione arriva dall’energia idroelettrica 829 GWh/anno (10,1%), dalle bioenergie 498 GWh/anno (6%) ed eolica 236 GWh/anno (2,8%).

«Viste le premesse la Toscana è destinata a svolgere un ruolo da protagonista verso un futuro 100% rinnovabile, ma è importante sviluppare delle politiche di sostegno per quelle aziende che in questi anni hanno deciso di investire nelle rinnovabili non solo per ridurre le spese energetiche, ma anche per migliorare le filiere produttive. Le buone pratiche presentate nella giornata di oggi hanno dimostrato come questo sia possibile, ovvero che puntare su un modello energetico sostenibile è la scelta vincente. – dichiara Angelo Gentili, segreteria nazionale di Legambiente – La richiesta alla Regione Toscana è quella di approvare un piano Clima e Energia per lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica coerente con la Strategia Energetica Nazionale e con l’accordo di Parigi. Chiediamo regole semplici e trasparenti per l’approvazione dei progetti da fonti rinnovabili, incentivi per l’autoproduzione da parte di aziende, cittadini, enti locali per stimolare lo sviluppo di un nuovo sistema energetico che possono portare vantaggi diretti alle famiglie».

Un sistema le cui avanguardie sono già ben radicate anche nel tessuto economico.

Non a caso a bordo del Treno Verde nella tappa toscana Legambiente ha premiato “I RinnovABILI”, realtà che hanno scommesso su nuovi modelli energetici attraverso rinnovabili, efficienza e che fanno a meno di petrolio, gas e carbone.

Tra queste realtà spiccano due membri della CCER – Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili – nata nel 2009 grazie ad un’intesa tra CoSviG e Slow Food –, ovvero Vapori di Birra e Serraiola Wine.

«Nel 2013 è nata Vapori di Birra – ricorda Legambiente – una realtà che ha basato la propria attività sull’imbrigliare il vapore che esce naturalmente dalla crosta terrestre e destinarlo alla produzione di birra. Così, un convenzionale impianto viene re-ingegnerizzato al fine di adoperare vapore geotermico anziché gas naturale. Il vapore geotermico ad alta temperatura e pressione proviene dalla vicina centrale Enel Green Power e copre interamente il fabbisogno energetico del ciclo produttivo».

«Nel comune di Monterotondo Marittimo – aggiunge il Cigno Verde – si trova Serraiola Wine che per l’approvvigionamento energetico si è dotata di un impianto fotovoltaico in silicio policristallino da 12,48 kW in grado di generare 14.976 kWh/anno. L’elettricità generata è valorizzata in regime di “scambio sul posto”, una forma di compensazione economica tra energia immessa in rete e prelievi: attraverso questa forma di incentivazione indiretta l’utente riceve un rimborso parziale in bolletta in relazione alla quantità di energia in eccedenza, ossia quella che viene immessa in rete al netto dell’autoconsumo, contabilizzata a fine anno».