«Il testo adottato dal Parlamento dell’UE propone un quadro forte in grado di fornire la necessaria certezza degli investimenti, e sicurezza per chi investe nelle energie rinnovabili. Si tratta di un elemento chiave per un’industria geotermica europea robusta, innovativa e competitiva. Potrebbe infine condurre allo sviluppo di una strategia industriale all’interno della quale il versatile settore geotermico contribuisca alla giusta transizione energetica».
Così il Consiglio Europeo per l’Energia Geotermica (EGEC) commenta il voto con cui il Parlamento Europeo ha approvato nuovi obiettivi vincolanti a livello UE per un miglioramento del 35% dell’efficienza energetica, una quota minima pari almeno al 35% di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia e una quota del 12% di energia da fonti rinnovabili nei trasporti entro il 2030.
Una proposta che, secondo l’EGEC, è migliorativa della precedente, avanzata dalla Commissione Europea, rendendo il lavoro del Parlamento UE «ambizioso e coerente con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi».
Tra gli emendamenti alla proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla Promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili è stato approvato – in due votazioni – il numero 37 considerando 31 bis, che recita: “A seconda delle caratteristiche geologiche di un’area, la produzione di energia geotermica può rilasciare gas serra ed altre sostanze dai fluidi del sottosuolo e da altre formazioni geologiche. Gli investimenti dovrebbero essere diretti esclusivamente verso la produzione di energia geotermica con impatti ambientali molto bassi e che permettono un risparmio di emissioni di gas serra rispetto alle fonti convenzionali. Pertanto, la Commissione dovrebbe verificare, entro il dicembre del 2018, la necessità di una proposta legislativa diretta a regolamentare le emissioni di tutte le sostanze delle centrali geotermiche, CO2 inclusa, dannose per la salute e l’ambiente, sia durante le fasi di esplorazione che in quelle operative”.
Precedentemente, EGEC aveva commentato tale emendamento dichiarando che «la geotermia è una fonte di energia rinnovabile e dovrebbe essere trattata come tale. Le modifiche proposte individuano le emissioni legate alla produzione di energia geotermica sulla base di una serie di ipotesi errate.
«Esiste già – hanno aggiunto dall’EGEC – un’analisi approfondita dei rischi ambientali collegati alla geotermia, inclusi analisi LCA–Life Cycle Assesment e d’impatto ambientale (IPCC, INERIS, ecc). Gli studi confermano tutti i benefici dello sviluppo geotermico per combattere i cambiamenti climatici».