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Una settimana a scoprire il “cibo buono, pulito e giusto” dei territori geotermici

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Gli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo fanno tappa nei territori geotermici della Toscana per scoprire come cibo ed energia della terra possono convivere in un perfetto connubio.

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Grazie ad un accordo triennale tra il Consorzio per lo Sviluppo delle aree geotermiche (Co.Svi.G.) e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, fondata da Carlo Petrini, studenti di provenienza internazionale, a partire da quest’anno, avranno l’opportunità di partecipare ad un viaggio didattico molto speciale in una zona della Toscana storicamente nota per le attività di valorizzazione della risorsa geotermica e dove le fonti rinnovabili sono utilizzate in agricoltura e nella produzione di cibo con certificazione eco-compatibile.

Obiettivo didattico principale è l’inserimento nel piano di studi, di quanto promosso congiuntamente dal Co.Svi.G. ,Slow Food Toscana e la Fondazione Slow Food per la Biodiversità attraverso l’iniziativa “Gusto Pulito”.

Ospiti del Centro Internazionale per il Trasferimento dell’Innovazione Tecnologica (CITT) di Monterotondo Marittimo, gli studenti UNISG avranno modo di visitare alcune aziende appartenenti alla Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile (CCER) della Toscana centro meridionale.

Nei territori conosciuti per l’attività geotermica compresi tra le province di Pisa, Siena e Grosseto accanto alle manifestazioni naturali ancora osservabili, come le putizze ed i lagoni, e la produzione di energia elettrica attraverso il vapore del sottosuolo, è presente una rete di aziende che hanno aderito al progetto Gusto Pulito e utilizzano la risorsa geotermica per produrre ortaggi, olio e vino e per la trasformazione di carni e latticini in prodotti tipici legati alla tradizione del territorio. Carlo Petrini ha fatto rientrare questa esperienza nei programmi didattici dell’Università di Scienze Gastronomiche da lui fondata, per stabilire un confronto tra gli studenti e i produttori che operano nel comprensorio geotermico, promotori della prima Comunità mondiale del cibo ad energia rinnovabile, già valorizzata anche a livello internazionale.

Si tratta di un primo esperimento pilota per valutare se in futuro si potrà organizzare un nuovo modello didattico per preparare i laureandi in Scienze Gastronomiche, offrendo loro come laboratorio i territori e le aziende del Distretto delle Energie Rinnovabili, con conoscenze scientifiche idonee a riconoscere e valorizzare i prodotti della terra, per trasformarli in cibi che utilizzano risorse energetiche pulite.

Intanto s’inizia con una settimana di full immersion: oltre ad una serie di lezioni nelle aule del Citt sono, infatti, previste visite ad aziende appartenenti alla Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile della Toscana centro meridionale e al comprensorio geotermico.

Sono in totale una decina di aziende agricole in grado di produrre “cibo buono, pulito e giusto” ed anche certificato, che fanno capo alla prima filiera corta e sostenibile della Toscana, con l’obiettivo di fornire prodotti alimentari d’eccellenza grazie al supporto delle energie pulite nella produzione di cibo e alimenti.

La prima giornata sarà dedicata alla produzione casearia con visite e degustazioni presso due aziende che si avvalgono energie rinnovabili all’interno del processo produttivo: Caseificio San Martino e Caseificio Podere Paterno a Monterotondo Marittimo (Gr).

Dopodichè gli studenti si recheranno a Radicondoli (Si) presso la cooperativa sociale Parvus Flos –famosa per la produzione di basilico coltivato nelle serre scaldate dal vapore endogeno- per analizzare come un’azienda può sfruttare le potenzialità strutturali esistenti e l’economicità derivante dalla geotermia, riducendo sensibilmente i costi di gestione.

Il giorno successivo, dopo una gita al parco delle Biancane, di Monterotondo Marittimo e alle Fumarole di Castelnuovo Val di Cecina, è prevista una visita al Museo della Geotermia di Larderello (Pomarance -Pi) che racconta la storia dell’energia geotermica illustrando le tecniche di ricerca e perforazione.

Prima di rientrare a Pollenzo gli studenti dell’Università di Scienze gastronomiche provenienti da vari paesi del mondo potranno conoscere e assaggiare alcuni prodotti importanti dell’enogastronomia italiana: il vino, presso la cantina del Castello Banfi di Montalcino (Si); l’olio, al frantoio Franci di Montenero d’Orcia (Gr); la birra, presso il Birrificio Amiata di Arcidosso (Gr); oltre ad altri tipici prodotti toscani, come il Brunello di Montalcino, il Moscadello o la Mostarda d’Uva, alla Poderina di Castelnuovo dell’Abate (Si)

Ultimo appuntamento del programma prevede la visita a La Poderina Toscana, località Montegiovi-Castel del Piano (GR), azienda della Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile che utilizza biomasse ed energia solare fotovoltaica per la produzione di olio e vino.

«L’esperienza che matureranno i nostri allievi- ha sottolineato Valter Cantino, Rettore Unisg -contribuirà a far capire come si può integrare la produzione di energia geotermica con le produzioni alimentari di piccoli e medi operatori di qualità»

Anche il direttore generale del Co.Svi.G Sergio Chiacchella vede molte opportunità che potranno scaturire da questa collaborazione: «L’iniziativa offre certamente una nuova opportunità per lo sviluppo del sistema economico e imprenditoriale legato alle fonti energetiche rinnovabili. Anche in agricoltura il supporto al miglioramento dell’efficienza energetica, alla soluzione di eventuali problemi ambientali e di sicurezza, l’ottimizzazione del processo produttivo ed il sostegno alla gestione della produzione, sono scelte all’avanguardia e contiamo di fare numerosi proseliti».