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Cosa cambia per la geotermia italiana dopo il voto del Parlamento Ue sulle rinnovabili

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Egec: «Elemento chiave per un’industria geotermica europea robusta, innovativa e competitiva». Con nuove incognite, però

Fonte: Greenreport.it

Autore: L.A.

Ieri il Parlamento Ue ha approvato nuovi obiettivi vincolanti in materia di energie rinnovabili, puntando a migliorare i target finora individuati nel quadro per il clima e l’energia al 2030: con 492 voti favorevoli, 88 contrari e 107 astensioni, gli eurodeputati hanno affermato che tra 12 anni la quota di energie rinnovabili dovrà essere pari al 35% (anziché al 27% finora previsto) del consumo finale di energia europeo.

Non è ancora detta l’ultima parola sul tema – i negoziati tra Parlamento, Commissione e Consiglio Ue potranno iniziare immediatamente –, ma è abbastanza perché possa iniziare a filtrare soddisfazione nelle realtà di settore. È il caso del Consiglio europeo per l’energia geotermica (Egec), che – al contrario di quanto avvenne dopo la presentazione delle tiepide proposte offerte dalla Commissione Ue – battezza il lavoro dell’Europarlamento come «ambizioso e coerente con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi»…(continua)