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Giornata mondiale dell’eolico: prospettive del settore

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Mercoledì 15 giugno sarà il Global wind day, una manifestazione che si tiene- ogni anno in questa data- a livello planetario, per promuovere l’energia prodotta dal vento e le potenzialità che ha per cambiare il futuro energetico.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

Come ogni anno il 15 giugno si rinnova il Global Wind day, una manifestazione coordinata dall’European Wind Energy Association – EWEA – e dal Global Wind Energy Council – GWEC – attraverso una rete di partner locali. Promossa per la prima volta a livello europeo nel 2007 è divenuta poi una manifestazione a scala planetaria nel 2009 con l’intento di presentare questa energia rinnovabile e le sue potenzialità. Global Wind Day è, infatti, il giorno in cui è possibile visitare fattorie del vento, incontrare gli esperti, partecipare ad eventi specifici per scoprire tutto quello che c’è da sapere sull’ energia eolica.

Ad oggi sono in funzione parchi eolici in oltre 75 paesi in tutto il mondo che coinvolgono migliaia di persone nella produzione di energia dal vento, ma il suo sviluppo è destinato a crescere.

Le previsioni per il futuro indicano che il settore dell’eolico sulla terraferma quintuplicherà nei prossimi 15 anni.

E’ quanto è emerso durante la convention annuale dell’associazione spagnola Asociación Empresarial Eólica (Aee), durante la quale, Lennart Fagerberg, CEO di E. ON Renewables in Spagna, ha presentato la propria previsione, secondo cui, gli impianti on-shore passeranno, entro il 2025, da 185 GW a oltre 800 GW in tutto il mondo.

In accordo con tutte le previsioni degli ultimi anni, i mercati con maggiore dinamismo saranno quelli dell’area asiatico-pacifica, mentre il numero uno in Spagna di E.ON Renewables stima che i Paesi del vecchio continente dovrebbero mantenere, per il settore eolico, gli attuali tassi di crescita, di circa 10 GW all’anno, passando dagli attuali 83 GW a oltre 220 nel 2025.

Per quanto riguarda l’off-shore, invece, si stima che l’Europa possa rimanere anche tra quindici anni il mercato maggiore, con una crescita costante –grazie ai numerosi progetti previsti nel Mare del Nord– anche se rallentata rispetto a quanto fissato in vista degli obiettivi del 2020. Oggi sarebbero soltanto tre i Gigawatt installati in mare aperto,  principalmente in Gran Bretagna e Paesi Scandinavi. Ma questa crescita, sempre secondo Fagerberg, potrà essere confermata soltanto grazie ad un sostegno economico e finanziario adeguato da parte dei governi e da regolamenti chiari.

Va comunque segnalato che la Germania, che ha appena deciso un cronoprogramma di uscita dalla produzione elettrica nucleare, punta molto sull’eolico per raggiungere l’obiettivo di raggiungere la quota del 35% di energia prodotta da fonti rinnovabili al 2020 e di arrivare all’80% al 2050.

Il piano presentato dal governo guidato da Angela Merkel prevede, infatti, non solo l’aumento del numero di impianti eolici off-shore nel Mare del Nord ma, contemporaneamente, anche un contributo economico da parte della Banca per lo Sviluppo (KFW) per la costruzione di 10 parchi eolici sulla terraferma. La cifra dovrebbe aggirarsi sui 5 miliardi di euro, utilizzabili allo scopo di finanziare progetti dell’importo massimo di 700 milioni di euro.

Per favorire il raggiungimento, entro il 2020, della quota del 35% di energia da fonti rinnovabili, le tariffe garantite per i parchi eolici off-shore saranno prolungate dal 2015 al 2018 mentre per i parchi eolici on-shore si attuerà una riduzione dei tassi dal 2% all’1,5% a partire dal 2012. Sarà inoltre introdotto un nuovo sistema d’incentivazione per la produzione di energia elettrica da parchi eolici off-shore e un bonus di 2 euro per KWh

Il nodo da sciogliere più importante – che non riguarda solo la Germania- sarà comunque rappresentato dai costi per i collegamenti degli impianti off-shore con la terraferma.

Si parla di circa 3.600 km di rete elettrica necessari anche se non esistono ancora delle stime circa il costo dell’operazione.