Raggiunto un primo accordo tra il Consiglio e il Parlamento sulla nuova direttiva per l’efficienza energetica negli edifici (la cosiddetta EPBD, Energy Performance of Buildings Directive), parte integrante del pacchetto su tecnologie pulite taglio della CO2.
Ad oggi, in Europa, la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare procede a rilento, con percentuali irrisorie di costruzioni rinnovate ogni anno (0,4-1,2% del totale nei diversi paesi). Secondo i dati di Bruxelles, il 75% dello stock immobiliare è inefficiente per quanto riguarda i consumi elettrici e termici.
I Paesi aderenti saranno chiamati ad attuare i piani di rinnovamento edilizio, definendo strategie di medio-lungo termine con obiettivi intermedi al 2030, 2040 e 2050. Tra i punti principali dell’accordo c’è anche un forte sostegno alla realizzazione di edifici NZEB (Near-Zero Energy Buildings) quasi autosufficienti, grazie all’elevato isolamento termico e alla capacità di autoprodurre la maggior parte della (poca) energia di cui hanno bisogno. (continua)