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La geotermia vista dall’Osservatorio Nimby

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Centrali e permessi di ricerca sono «il 3% circa delle opere contestate» sul territorio nazionale. Sette i casi classificati in Toscana

Fonte: greenreport.it

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L’Osservatorio media permanente Nimby forum è l’unico database nazionale che dal 2004 monitora in maniera puntuale la situazione delle opposizioni contro opere di pubblica utilità e insediamenti industriali in costruzione o ancora in progetto, monitoraggio che è stato cristallizzato poche settimane fa nel XII rapporto annuale, aggiornato con dati 2016.

Come già spiegato sulle nostre pagine, la ricerca conta 359 impianti contestati all’interno di dinamiche Nimby (Not In My Back Yard, non nel mio giardino, ndr), in aumento del 5% rispetto all’anno precedente, e conferma come il comparto energetico (56,7%) e quello dei rifiuti (37,4%) si contendano il podio dei No. Di che opere e impianti si tratta? «Le politiche europee in materia di rifiuti ed economia circolare sembrano, dal 2015, corrispondere al revamping della sindrome Nimby in questo settore: l’auspicata transizione alla green economy sta, infatti, concentrando un numero crescente di investimenti nella filiera del recupero dei rifiuti, moltiplicando iniziative progettuali inevitabilmente contestate», sottolineano dall’Osservatorio. Preoccupa inoltre osservare che «il settore energetico vede le opposizioni orientarsi in maniera preponderante verso gli impianti da fonti rinnovabili (75,4%)».

Come già osservato dunque, ad oggi paradossalmente sono proprio gli impianti necessari allo sviluppo della green economy – promossa in teoria da tutti o quasi, ma non sempre concretamente ben accetta sui territori – a subire il maggior numero di contestazione classificate come Nimby dall’Osservatorio. Un contesto che riguarda anche l’energia rinnovabile che risiede nel sottosuolo, la geotermia. Sull’accettazione sociale relativa allo sviluppo di questa risorsa sono già stati prodotti alcuni studi (tra i più recenti l’Unione Geotermica Italiana riporta questo, questo e questo, ad esempio), ma la novità introdotta nel XII rapporto dell’Osservatorio è nella fotografia scattata all’attualità.

«Il 2016 vede anche la ricomparsa delle centrali geotermiche, che sono il 3% circa delle opere contestate», evidenziano dall’Osservatorio. Nel dettaglio, si tratta di 11 impianti sui 359 totali, pari dunque al 3,10% dei casi. Nell’elenco impianti contestati rilevati in questo XII rapporto dell’Osservatorio Media Nimby Forum® rientrano: la centrale geotermica di Castel Giorgio (in Provincia di Terni), l’impianto geotermico Casa del Corto (Siena), l’impianto geotermico Cortolla (Pisa), l’impianto geotermico di Castelnuovo (Pisa), l’impianto geotermico La Fornace (Pisa), l’impianto geotermico Lucignano (Siena), l’impianto geotermico Soiana (Pisa), l’istanza di permesso di ricerca di risorse geotermiche Monte Fumaiolo (Viterbo), l’istanza di permesso di ricerca di risorse geotermiche Grotte di Castro (Viterbo), il permesso di ricerca di risorse geotermiche Bagni Oddini (Nuoro), il permesso di ricerca di risorse geotermiche Casanova (Siena).