Martedì 5 Dicembre u.s., presso i locali del Laboratorio del Centro di Eccellenza per la Geotermia di Larderello (CEGLab) di CosviG, è stato presentato dalla dott.ssa Cinta Peerdeman lo studio “An Environmental and Economical Case Study of Local Beer Production in Tuscany – A Scenario Approach” (“Approccio allo scenario di un caso studio econopmico ed ambientale di produzione locale di birra in Toscana”).
La giovane ricercatrice, proveniente dall’Hanze University of Applied Sciences di Groningen, in Olanda, è dallo scorso Giugno impegnata nella raccolta ed elaborazione del materiale per la propria tesi nell’ambito dello “European Master in Sustainable Energy System Management” coordinato da EUREC (Associazione dei Centri di Ricerca Europei per le Energie Rinnovabili).
Focus principale era lo studio e la valutazione sugli impatti ambientali ed economici dell’uso della geotermia nella produzione di birra, condotto attraverso campionature e verifiche in loco, a Sasso Pisano, presso il birrificio geotermico Vapori di Birra, facente parte della Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile.
Durante il periodo di raccolta dati la ricercatrice ha potuto contare sull’ospitalità di CoSviG, che ha messo a disposizione la propria esperienza e professionalità, in termini di risorse umane e tecniche, in particolar modo della sede di Monterotondo M.mo.
Nelle fasi di indagine, è stato inoltre possibile assicurare anche il supporto e la collaborazione dei ricercatori del Dipartimento di Biotecnologie, chimica e farmacia dell’Università di Siena, nell’ambito della recente Intesa Quadro per la realizzazione di progetti di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico siglata con il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche.
Attraverso lo studio dell’intero ciclo di vita del prodotto, la ricerca aveva l’obiettivo di valutare la convenienza economica ed ambientale della produzione brassicola mediante utilizzo di calore geotermico.
L’analisi ha interessato i consumi energetici (intesi come domanda cumulativa di energia, o resa energetica), il potenziale di riscaldamento globale (in termini di emissioni di CO2 equivalente) ed i costi delle varie fasi delle produzione brassicola, riferiti ad un litro di birra.
Mentre per lo studio dei flussi dei materiali sono stati prese in considerazione la lavorazione e distribuzione delle materie prime, quali luppolo e malto d’orzo, fino alla produzione della birra, l’analisi energetica ha interessato limiti più ampi, grazie ad una maggiore disponibilità di dati.
Sono infatti stati presi in considerazione anche gli aspetti legati alla produzione delle materie prime, l’uso e la manutenzione del birrificio.
I risultati dell’indagine, che saranno presentati a Bruxelles nel corso di questo mese, oltre a rimarcare decisamente una sostanziale convenienza economica della geotermia, la confermano, anche in questo caso, come la fonte rinnovabile dal miglior rapporto costi/benefici in termini di riduzione di emissioni climalteranti e domanda cumulativa di energia.
L’esame di ulteriori scenari di produzione (Fotovoltaico+Solare Termico; Elettricità + Gas Naturale nel mercato energetico italiano e in quello olandese) ha infatti evidenziato una netta preminenza – in termini di resa energetica e minor potenziale climalterante – del caso “geotermico” esaminato.
Il secondo scenario (FV + Solare Termico) vedrebbe invece una maggiore convenienza economica nel tempo (25 anni), consentendo la copertura del fabbisogno elettrico aziendale attraverso l’autoproduzione.
Uno studio che ha consentito di formulare anche utili suggerimenti per ridurre ulteriormente i costi di produzione (uso di pannelli fotovoltaici per la copertura dei consumi elettrici), ottimizzare la sostenibilità ambientale (maltazione locale con geotermia ed orzo proveniente da filiera corta) e mantenere al contempo un prodotto di elevatissima qualità.