Sin dall’antichità l’area geotermica tradizionale toscana, il cui centro è Larderello, nel Comune di Pomarance, era nota come la Valle del diavolo.
Oggi i caratteristici soffioni e le fumarole che filtrano dal terreno costituiscono un’attrattiva turistica, ma un tempo la loro presenza era tanto invasiva da rendere inospitale il territorio, dove si apriva un paesaggio lunare.
Misti a gas contenenti ammoniaca e acido borico, getti di vapore capaci di raggiungere 160 °C impedivano una crescita rigogliosa alla vegetazione e incutevano timore negli uomini, tanto che Dante Alighieri si ispirò a questa Valle del diavolo nella descrizione del suo Inferno.
L’antico borgo di Montecerboli, che deve il suo nome al mitologico cane a tre teste che secondo la mitologia greca sorvegliava l’ingresso all’Ade, è ancora testimone di quel tempo, scomparso all’alba della geotermia industriale…(continua)