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Geotermia, Sviluppo, Europa: Potenzialità di sviluppo: la Piattaforma delle Regioni Europee per la Geotermia

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La Geotermia 2.0 come punto di partenza per rispondere alle nuove sfide energetiche europee

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

Come sappiamo, quella geotermica è una risorsa rinnovabile che trae origine dal cuore della Terra, all’interno della quale è immagazzinata.

Una fonte praticamente inesauribile che scorre sotto la crosta terrestre, in forma di magma, acque sotterranee, rocce calde, e che, saltuariamente, fuoriesce all’esterno in manifestazioni tra loro differenti: dalle eruzioni vulcaniche alle sorgenti termali, dalle putizze ai geyser.

Se è vero che in alcune aree limitate tale risorsa ha caratteristiche di abbondanza e qualità tali da consentirne l’utilizzo per la produzione di elettricità, o per il teleriscaldamento, è anche vero che una moderata quantità di energia termica è disponibile quasi dappertutto per poter essere utilizzata attraverso le cosiddette GSHP, ovvero pompe di calore a terra.

In questo senso possiamo quindi dire che la geotermia è una risorsa globalmente disponibile.

Lo sfruttamento dell’energia geotermica continua a crescere in tutto il mondo nonostante le potenzialità disponibili consentano un ulteriore sviluppo del mercato geotermico.

A fine 2016, nell’UE, esistevano 53 impianti elettrici, con una capacità totale installata pari a circa 1 GWe.

Nonostante questo, il tasso di crescita medio/annuale negli ultimi cinque anni è stato molto più alto in Europa (10%) rispetto all’UE (2%). Non si dispone di dati globali recenti sull’utilizzo diretto di calore nei processi produttivi; nel 2016 esistevano circa 280 (4,8 GWth) teleriscaldamento geotermico in Europa.

Sui sistemi a pompa di calore, invece, la capacità totale installata in Europa nel 2015 si è avvicinata a 23 GW (Geothermal Market Report – Egec 2016).

Malgrado quanto sopra riportato, sono emerse nuove sfide per la geotermia, sommandosi a quelle già esistenti connesse ai temi della competitività tecnologica.

Un’ulteriore espansione di questo mercato è, infatti, limitata da tematiche di tipo sociale ed ambientale, spesso strettamente legate alla possibilità di impiego delle migliori tecnologie disponibili.

Al fine di favorire ulteriormente lo sviluppo degli usi termici ed elettrici della geotermia si impone perciò un cambio di passo, e un nuovo modello di governance che rispetti i territori e promuova ancora di più lo sviluppo sostenibile.

Un modello di Geotermia 2.0 che comprenda un approccio olistico nei confronti di sostenibilità, territori, stakeholders e comunità sociali attraverso la ricerca di osservazioni ed istanze positive che conducano ad un processo decisionale condiviso e alla ricerca di una sinergia comune.

L’innovazione tecnologica dovrebbe guidare soluzioni innovative per superare le lacune e le preoccupazioni sulle conseguenza degli sviluppi tecnologici e impiantistici.

Appare oggi ancora di più importante dimostrare la sostenibilità delle attività nel settore geotermico, documentandone la quantità di emissioni ed evidenziando come quelle di nuova generazione abbiano degli impatti ambientali ancora inferiori rispetto a quelle attualmente operanti.

E proprio per rispondere a queste rinnovate esigenze, e consapevole delle potenzialità che uno sviluppo guidato della geotermia può rappresentare per i sistemi energetici europei e regionali, la Toscana ha promosso un’iniziativa volta a riunire le regioni geotermiche europee per individuare una piattaforma comune di confronto e di sinergia sui temi sopra indicati, per un migliore coordinamento delle “Regioni della Geotermia”, per lo scambio di informazioni sulle politiche, i progetti e gli investimenti esistenti e di migliorare la quota di energia geotermica nel mix energetico complessivo.

Una sfida che proietta la Toscana geotermica al centro dell’Europa.