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Geoitalia 2011 scalda i motori

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L’ottava edizione del Forum Italiano di Scienze della Terra, in programma al Lingotto di Torino dal 19 al 23 Settembre, sarà presentato nella sua veste per i 150 anni dell’Unità d’Italia il 10 giugno a Roma

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Sarà la sostenibilità ambientale il motivo conduttore dell’ottava edizione del Forum Italiano di Scienze della Terra che si terrà a Torino alla sede del Lingotto dal 19 al 23 settembre. L’evento che sarà caratterizzato dalla ricorrenza che si celebra quest’anno nel nostro Paese dedicherà una sessione straordinaria sul tema: “Le Scienze della Terra tra passato e futuro nei 150 anni dell’Unità d’Italia”. Il focus sarà comunque la sostenibilità con l’obiettivo di porre l’accento sul ruolo chiave delle geoscienze rispetto ad alcuni temi d’importanza vitale per il presente e, soprattutto, per il futuro della nostra società. Energia e risorse, clima, acqua, infrastrutture, mobilità, difesa dai pericoli naturali, materiali innovativi, tutela dei beni culturali sono tutti aspetti su cui si svolge ricerca, sia di base sia finalizzata, in discipline che spaziano dallo studio dell’interno della Terra fino a spingersi ai limiti della nostra atmosfera ed oltre.L’opinione pubblica – si legge nella presentazione di questa ottava edizione- acquisisce una consapevolezza sempre crescente riguardo alle criticità che la società dovrà affrontare in campo ambientale: purtroppo non viaggiano di pari passo né la percezione di quali siano i comportamenti virtuosi né, tantomeno, la loro adozione. Questo deficit, che traspare inevitabilmente a vari livelli, dal politico fino al singolo cittadino, ha molteplici e complesse ragioni che gli effetti di un uso improprio del territorio mettono a volte in drammatica evidenza.“ L’obiettivo della Federazione Italiana di Scienze della Terra, che ne è l’organizzatore, è allora quello di incrementare “l’informazione riguardo alle possibilità che le geoscienze hanno di fornire gran parte delle risposte tecnico-scientifiche ai quesiti più importanti, garantendo ai decisori gli strumenti per affrontare le sfide più impegnative: ad esempio la messa in sicurezza delle infrastrutture, l’approvvigionamento energetico oppure la tutela del territorio.” I tre giorni principali del convegno (21, 22, 23 settembre) saranno dedicati ciascuno ad un tema particolarmente rilevante per la società, cercando di considerarne tanto gli aspetti scientifici quanto quelli socio-economici: attorno ad essi ruoteranno tavole rotonde, conferenze plenarie ed altri eventi. Ciascun tema del giorno sarà declinato facendo particolare riferimento al tema generale dello sviluppo sostenibile. Ad oggi sono già 1500 gli scienziati provenienti da tutto il pianeta, compreso il Presidente della Federazione Mondiale di Scienze della Terra, il brasiliano Alberto Riccardi, che hanno garantito la loro presenza e che si confronteranno sulle risorse energetiche rinnovabili e non, sulla sicurezza del territorio e sul dissesto idrogeologico, sugli oceani, sulla sismicità e sull’utilizzo sostenibile delle risorse naturali.  Si discuterà di pericolosità, di sicurezza delle infrastrutture e delle centrali per l’approvvigionamento energetico, incluse quelle nucleari, ma anche di approvvigionamento energetico in generale e di geotermia in particolare, fonte rinnovabile per eccellenza» ha spiegato Silvio Seno, Presidente della Federazione Italiana di Scienze della Terra.  «C’è bisogno di garantire anche altre forme di energia – ha proseguito Seno – e di valutare bene l’interazione con il territorio. Renderemo noti risultati di importanti ricerche condotte su scala internazionale.» Anticipando i temi che saranno presentati nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Roma il prossimo 10 giugno, il Presidente della Federazione Italiana di Scienze della Terra, Silvio Seno dell’Università di Pavia ha raccomandato l’importanza di dare attenzione alla sicurezza delle tecnologie anche in relazione al territorio. «Dovremmo guardare con attenzione non solo alla sicurezza delle tecnologie – ha affermato Silvio Seno, – non solo all’aspetto ingegneristico di una centrale per la produzione di energia elettrica ma dovremmo guardare alla sicurezza del territorio che ospita il sito perché gli avvenimenti ci insegnano che anche un impianto estremamente sicuro e tecnologicamente avanzato è vulnerabile se messo in un posto sbagliato dal punto di vista della pericolosità del territorio. Questo lo dimostra l’evento giapponese». L’impegno della scienza dovrà inoltre essere quello di sensibilizzare in maniera corretta la popolazione: «Noi specialisti – ha concluso Silvio Seno – dovremmo puntare a sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto gli organi di decisione politica a tenere in considerazione anche questo aspetto legato alla sicurezza del territorio».