Home Cosvig Geotermia: quale ruolo in Italia e dell’Italia nel mondo?

Geotermia: quale ruolo in Italia e dell’Italia nel mondo?

369
0
CONDIVIDI
PRESENTAZIONE DELLA XIII EDIZIONE DELLA OFFSHORE MEDITERRANEAN CONFERENCE & EXIBITION
In Italia la geotermia ad alta entalpia è ferma: abbiamo chiesto a Franco Terlizzese, del Ministero dello Sviluppo Economico, cosa intenda fare l’Italia per partecipare, sia direttamente, che attraverso le sue industrie nel mondo, a colmare l’enorme gap nell’uso di questa risorsa rinnovabile.

Fonte: Qualenergia.it

Autore: Alessandro Codegoni

La geotermia è un po’ la Bella Addormentata dell’elettricità rinnovabile italiana: nonostante le grandi potenzialità, da qualche decennio è caduta in un sonno quasi completo, che ha fatto si che il nostro Paese, il primo a usare al mondo questa fonte ben 100 anni fa, stia via via scendendo nella classifica delle nazioni che più usano l’energia del sottosuolo.

Ultima a sorpassarci la Nuova Zelanda: nel 2007 noi avevano 711 MW di geotermico installato, e i Kiwi 471, nel 2015 noi ci siamo trascinati fino a 814, mentre i neozelandesi hanno superato i 1000 MW, e oggi ci guardano dall’alto con il loro 15% di elettricità da geotermia, contro il nostro 2%

E nel tempo hanno sorpassato l’Italia anche Usa, Indonesia, Filippine e Messico, mentre ha messo la freccia pure l’Islanda, con i suoi 300mila abitanti.

Forse l’Italia ha esaurito tutte le risorse disponibili? Pare di no, secondo una stima del 2014 di Francesco Peduto, presidente dell’Ordine dei geologi della Campania, la sola area dei Campi Flegrei ed Ischia avrebbe un potenziale geotermico di 17 GW, come dire 20 volte l’attuale installato.

Una potenza che, visto il fattore di capacità geotermico di oltre il 90%, il più alto di tutte le fonti, si tradurrebbe in circa 130 TWh di produzione annua, come dire avere il 40% dei consumi italiani coperti con elettricità rinnovabile e programmabile.

Una stima più realistica delle possibilità la si può invece avere sommando…(continua)