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Salute, Ambiente, Toscana: Ecco qual è lo stato di salute della Toscana, per cittadini e ambiente

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Presentati a Firenze i rapporti “Profilo sociale regionale” e “Lo stato di salute dei toscani e del servizio sanitario regionale”

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

I dati mostrati dall’Assessore Regionale al Diritto alla Salute e al Welfare, Stefania Saccardi, durante la presentazione congiunta dei rapporti "Profilo sociale regionale" e "Lo stato di salute dei toscani e del servizio sanitario regionale", restituiscono l’immagine di una Toscana dove l’aspettativa di vita in Toscana cresce da oltre trent’anni più che altrove ed i cosiddetti "decessi evitabili" continuano a diminuire.

Nel 2016 sul territorio è diminuita la mortalità (circa 42.500 i decessi, circa 2/3 per tumori o malattie dell’apparato cardiocircolatorio), tornando a livelli simili al periodo pre-2015, anno caratterizzato da un picco di mortalità riconducibile al calo di vaccinazioni antinfluenzali e all’ondata di calore estiva che colpì i più anziani; il risultato è che oggi la Toscana ha i livelli di mortalità tra i più bassi in Italia, meglio fanno solamente Trentino, Umbria, Marche e Veneto.

A diminuire è però il numero dei nuovi nati, trend che continua dal 2008, arrivando a 27mila nascite nell’intero 2016.

Incrociando i dati sulle nascite con quelli relativi ai decessi se ne deduce un costante saldo naturale negativo, che non risulta più neanche compensato dal saldo migratorio, – comunque positivo, ma più contenuto rispetto agli anni passati.

Questi fenomeni evidenziano che – mostrano dalla Regione –, in presenza di bassa natalità e con il recente rallentamento dei flussi migratori, è a rischio il ricambio generazionale e si rafforza il processo di invecchiamento: saremo quindi una regione sempre più anziana, nella quale cronicità e non autosufficienza andranno a crescere.

Al contempo, come accennato torna a salire l’aspettativa di vita: nel 2016 risulta di 85,6 anni per le donne e 81,2 per gli uomini, valori superiori alla media nazionale di circa 6 mesi. Merito anche di un contesto, quello toscano, dove la qualità dell’ambiente è generalmente elevata, con alcune criticità: come riassumono dalla Regione, i «valori medi annuali di PM10 e PM2,5 rilevati da ARPAT sono stabili negli anni, i limiti normativi sono rispettati, ma i valori sono superiori al valore indicato nelle linee guida OMS. Le zone più critiche sono quelle di Prato, Pistoia e Lucca. Una stazione su due inoltre supera i livelli di ozono individuati per la protezione della salute umana».