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In Toscana sì alla geotermia, no al nucleare

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La Toscana ribadisce il suo convinto no al nucleare e rilancia sulle energie rinnovabili: fotovoltaico, eolico, e in particolare geotermico. Lo ha sostenuto recentemente il governatore Enrico Rossi, intervistato dall’emittente milanese Radio Popolare .

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

«Credo che il compito delle Regioni – ha detto il presidente della Toscana, Enrico Rossi sia anche quello di dimostrare come, attraverso le rinnovabili, si possa recuperare molto. In Toscana abbiamo anche l’energia geotermica, che se utilizzata in modo più massiccio potrebbe risolvere molti problemi: partendo magari dal riscaldamento delle case».

Tra l’altro parlando di geotermia già qualche tempo fa il Governatore Rossi aveva espresso l’intenzione della Regione di procedere con i protocolli siglati con Enel nel 2007, dopo che tutti gli studi effettuati sia per gli impatti ambientali che sanitari hanno disegnato un quadro definito della situazione delle aree geotermiche.

«Sulla geotermia la Regione Toscana ha le carte in regola trattando la questione con coerenza e trasparenza. – aveva dichiarato il Presidente Rossi- Prova ne sono i numerosi studi, analisi e ricerche che negli anni ha prodotto con soggetti accreditati e qualificati».

Sulla geotermia è intervenuto anche il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras, sostenendo in modo deciso la posizione della Regione e degli Enti locali dell’Amiata che dopo il risultato favorevole della Via e le conclusioni degli studi effettuati in questi anni si preparano ad avviare un nuovo assetto dell’area geotermica di Piancastagnaio.

«La geotermia è una risorsa in termini ambientali, economici ed occupazionali»

ha detto Marras ed ha aggiunto, riferendosi a Piancastagnaio: «ora che, dopo due anni, si è conclusa positivamente la Valutazione d’impatto ambientale bisogna procedere in tempi celeri all’attuazione del protocollo d’intesa firmato nel 2007 tra Regione Toscana ed Enel».

«A questo punto – aggiunge Marras – la palla passa ad Enel che deve dare attuazione al piano degli investimenti che prevede la riorganizzazione del bacino geotermico amiatino con la dismissione della centrale a scarico libero Pc2 di Piancastagnaio, e la realizzazione del nuovo vapordotto per l’alimentazione delle serre di Floramiata, delle aree industriali e il teleriscaldamento di alcuni paesi».

Sempre ad Enel- prosegue Marras – «spetta adottare le migliori tecnologie per la riconversione delle centrali esistenti in impianti “ad emissioni zero”».

Il presidente della Provincia di Grosseto si è detto anche rassicurato dalle conclusioni dello studio epidemiologico svolto dall’Agenzia regionale di sanità per il fatto che «non esistono rapporti causa effetto tra le emissioni delle centrali ed alcune patologie di natura tumorale e respiratoria. »

Enel Green Power, inoltre, ha sottolineato Marras «dovrà ottemperare a 44 prescrizioni tecniche e realizzare una rete di rilevamento e monitoraggio che sarà controllata da Arpat. In altre parole – conclude il presidente della Provincia di Grosseto– ci sono tutte le garanzie di natura sanitaria per la salute dei cittadini, ragion per cui non esistono motivi per ritardare gli interventi».

L’aver superato la fase di Via, rappresenta senza dubbio un decisivo passo in avanti per il riassetto dell’area geotermica di Piancastagnaio, anche se restano da ottenere le necessarie autorizzazioni subordinate ad un elenco piuttosto lungo di prescrizioni; non altrettanto si può dire, invece, per quanto riguarda la centrale di Bagnore4 a Santa Fiora sul Monte Amiata. Anche l’impianto di Bagnore4 rappresenta, infatti, un importante – tassello per l’attuazione dell’intesa firmata da Enel, Regione ed enti locali nel 2007 ma in questo caso l’iter è ancora lontano dalla sua conclusione.

«Su Bagnore4 siamo lontani dal via libera –ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Anna Rita Bramerini – la valutazione di impatto ambientale è in corso, ma restano da risolvere problemi di impatto ambientale, sia sulle emissioni in atmosfera che sulla tutela della risorsa idrica. Abbiamo già chiesto ad Enel di integrare il progetto una volta, ma vogliamo valutare bene».

L’assessore regionale ha anche in programma un viaggio che la porterà prossimamente in Nevada per rendersi conto di persona come funzionano le centrali Stillwater e Salt Wells realizzate da Enel nello stato americano e verificare se possono essere idonee alla realtà toscana.

«Vogliamo capire come funzionano le centrali che utilizzano un flusso geotermico a temperature meno elevate – ha spiegato la Bramerini – che in pratica sono centrali a circuito chiuso, e danno molti meno problemi di impatto ambientale: Enel ha sempre sostenuto che questa tecnologia non è applicabile in Toscana, ma noi vogliamo vedere, capire e confrontare. In Italia è impossibile farlo, perché la nostra regione è l’unica ad avere la risorsa geotermica».