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Riscaldamento dalla terra e giardini pensili: il nuovo quartiere residenziale di Varese

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Un progetto che andrà a riqualificare, dopo cinque anni di bonifiche l’area industriale Skf, trasformando l’ex fabbrica in un quartiere residenziale, un centro direzionale e – solo parzialmente – un polo commerciale che utilizzeranno sonde geotermiche per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Se Larderello può vantare il primato di essere stato protagonista della storia della geotermia ad alta entalpia e del suo sfruttamento per farne energia elettrica, sarà Varese a detenere quello dell’impianto geotermico più grande per il condizionamento (riscaldamento e raffrescamento) di un intero quartiere. Sono, infatti, partiti i lavori nel grande complesso residenziale dei Giardini Sospesi, al centro del quartiere Masnago di Varese, che utilizzerà la geotermia a bassa entalpia per riscaldare e rinfrescare gli appartamenti.

Un progetto che andrà a riqualificare, dopo cinque anni di bonifiche l’area industriale Skf, che sorge in una zona centrale della città.

Un progetto che vede l’ex fabbrica diventare un quartiere residenziale, un centro direzionale e – solo parzialmente – un polo commerciale.

Un’area di 8.300 metri quadrati ad uso residenziale con 76 appartamenti, cui si aggiungeranno 2.900 metri quadrati ad uso direzionale e 1.450 mq ad uso commerciale, circondati da 6.000 metri quadri di verde, parte del quale sarà su una struttura pensile sospesa a circa 3 metri di altezza che dà il nome all’intero complesso.

«Gli edifici- ha spiegato Alfio Storari, che si sta occupando della realizzazione del progetto- verranno posti a ferro di cavallo» in pratica saranno tre complessi edilizi rivolti ognuno verso una parte della città.

«L’impianto geotermico – ha continuato Storari- è formato da un anello di sonde che gira tutto attorno alla superficie fondiaria. Per non avere interferenze tra loro è necessaria una distanza di 8 metri. In tutto saranno posizionate 45 sonde, che raggiungeranno una profondità di 150 metri. Il fluido scende fino a lì e scambia calore con il terreno».

Il progetto di questo impianto geotermico è stato realizzato da Daniel Pahud, della Supsi di Lugano, «uno dei maggiori esperti al mondo di geotermia- ha sottolineato Aflio Storari- e lavora in un paese, la Svizzera, che è molto più avanti di noi su questa energia: da loro ci sono impianti che hanno 40 anni. Abbiamo quindi sfruttato la sua esperienza per creare un impianto che non fosse sbilanciato e dove non ci fosse uno spreco di sonde».

La Supsi è un centro universitario che ha al suo interno l’Isaac, l’istituto di sostenibilità applicata all’ambiente costruito, dove si lavora molto sull’utilizzo della geotermia a servizio dell’abitare. E Daniel Pahud, il progettista dell’impianto dei Giardini Sospesi di Varese è alla guida di questo centro che ormai ha circa dieci anni e collabora non solo con impiantisti in tutta la Svizzera ma anche di molti altri paesi europei come Belgio, Francia, Germania, Spagna e adesso anche Italia.

Il vantaggio principale dell’uso di questi impianti geotermici ha spiegato in un’intervista Pahaud « è che permette di avere un’alta efficienza energetica: il terreno ha temperatura costante che non dipende dalle stagioni.» Quindi ci sarà anche un vantaggio economico ma – ha sottolineato Daniel Pahaud- perché l’impianto funzioni efficacemente è importante innanzitutto che la casa sia coibentata e ben isolata: se non lo è non c’è risparmio.»

Il motivo è presto spiegato ha detto Pahud:« l’acqua delle sonde geotermiche è valorizzata dalle pompe di calore, ma la sua efficienza è scarsa se poi l’acqua va riscaldata a sessanta gradi per poter dare il calore necessario. Quindi è importante che non ci siano dispersioni, in modo da dover scaldare l’acqua solo il minimo indispensabile. Del resto, il successo della geotermia è aumentato a partire dagli anni ’90, quando si è iniziato a costruire case maggiormente coibentate e isolate. Se si realizza un impianto geotermico per una casa già esistente, è importante valutare anche questo aspetto: se è coibentata a sufficienza»

Se ci sono queste condizioni il risparmio è assicurato dice il progettista e «oltre a quello economico hai il riscaldamento e il raffrescamento insieme. Nel caso del raffrescamento in particolare, si tratta di un condizionamento sano, che dà una sensazione costante di fresco, completamente gratis, a cui verrà aggiunto solo un impianto di deumidificazione per avere la situazione perfetta. E’ un modo di vivere molto confortevole e naturale, in ogni stagione».

Non è detto però che questo tipo di impianti possano essere realizzati ovunque e nemmeno all’interno di una stessa città : «bisogna invece studiare caso per caso – ha spiegato Pahaud- è necessario valutare le difficoltà specifiche del terreno. In base alla geologia, infatti, può risultare più o meno complicato e costoso perforare. »

Inoltre «la preoccupazione delle autorità pubbliche è preservare la potabilità dell’acqua di falda, che ha precedenza sullo sfruttamento dell’energia. Chiaramente questo rappresenta una limitazione»


Evidentemente per il quartiere dei Giardini Sospesi di Verona, il progetto era realizzabile senza problemi e i lavori sono già iniziati.

«La prima fase dell’impianto – ha spiegato il direttore dei lavori Alfio Storari- è la perforazione del terreno per le sonde. Innanzitutto, una prima perforazione di prova è stata fatta per vedere come rispondeva il terreno alla sonda stessa. Dopo questa prima trivellazione si è dunque scelta la posizione delle sonde e il loro numero: in tutto saranno 45, posizionate perimetralmente al complesso. Ogni sonda per essere posizionata ha bisogno di circa un giorno e mezzo – due di lavoro: il che significa, meteo permettendo, circa due o tre mesi.»

E solo dopo aver posizionato le sonde potrà iniziare la costruzione dell’edificio vero e proprio «così da realizzarlo esattamente intorno alle sonde».