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Agricoltura, Toscana: L’agricoltura toscana alla sfida dei cambiamenti climatici

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La Regione Toscana varerà in sinergia con l’Unione Europea un progetto di lungo periodo

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

«L’agricoltura del domani non è una attività residuale rispetto all’industria, ma qualcosa che sta progressivamente cambiando, qualcosa che attrae i giovani, e offre una soluzione fisica al cambiamento climatico». Giampiero Maracchi, presidente dell’Accademia dei Georgofili, ha incentrato sul tema "Cambiamenti climatici e agricoltura" il proprio intervento alla III Conferenza Regionale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale, osservando che «il problema delle energie alternative è oggi il problema di fondo e l’agricoltura può dare un risultato importante. Per esempio il solare, il minieolico e le biomasse se applicate a spazi rurali sarebbero equivalenti al doppio del consumo di elettricità italiana».

«La questione è cosa si può fare per rilanciare quella che è una delle soluzioni al cambiamento climatico, l’agricoltura e l’attività rurale. Il territorio va curato –ha aggiunto poi Maracchi– Un tempo ci pensava l’agricoltore, ma oggi non lo fa più. Potrebbe ricominciare a farlo se gli si riconoscesse un reddito aggiuntivo per un servizio di utilità pubblica».

Ad oggi vengono investiti 100 milioni di euro all’anno per la prevenzione e il ripristino dell’assetto idrogeologico regionale, e altri 80 milioni vengono destinati ogni anno per la manutenzione del corso dei fiumi grazie al contributo di bonifica, ma è forte la consapevolezza che è necessario fare di più.

Il giorno successivo alla chiusura della conferenza, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e il Commissario Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, Phil Hogan, hanno congiuntamente annunciato che la Regione Toscana varerà in sinergia con l’Unione Europea un progetto di lungo periodo per affrontare i cambiamenti climatici e prevenirne gli effetti più deleteri per l’agricoltura, ovvero la siccità e le alluvioni.

«Sono disponibili –ha dichiarato Hogan– i fondi del nuovo piano Juncker che consentono di lavorare su tutti i progetti ad alto rischio, prevalentemente energia e acqua. E visto che l’acqua è fondamentale per la produzione agroalimentare, per l’ambiente, per i cambiamenti climatici, abbiamo stabilito di lavorare con la Toscana su un progetto che riguardi questo argomento e che permetta di avere acqua in maggiore quantità e qualità».

«Abbiamo accolto con grande piacere –ha dunque osservato Rossi– la disponibilità del Commissario Hogan a lavorare con noi per un progetto integrato agricoltura-ambiente che coinvolga la Comunità Europea e che consenta di dare risposte significative a questo problema in un arco di lungo periodo». Sul tema della siccità il presidente Rossi ha inoltre sottolineato in particolare il valore della diga di Montedoglio, specie per le aree della Valdichiana aretina e senese, ma anche la necessità di rispondere al fabbisogno delle altre aree agricole della Toscana dotandole di almeno altri tre invasi.